Ferdinando IV su S. Alfonso

Hanno scritto di S. Alfonso /4
Ferdinando IV su S. Alfonso

 

Monsignor de Liguori vive in benedizione
e rispetto presso ognuno di noi
(la petizione al Papa Pio VI nel 1794)

  
 
 
 
 
Il re di Napoli Ferdinando IV, che nei riguardi della Chiesa aveva esercitato un fermo  regalismo, alla luce degli eventi portati dalla Rivoluzione francese cominciò a vedere che i popoli potevano benissimo trattare i re come i re avevano trattato la Chiesa.

Aveva veduto cadere sul patibolo la testa di Luigi XVI ed i repubblicani si preparavano a ghigliottinare Maria Antonietta, sorella di sua moglie.
II 13 agosto 1794 Ferdinando IV diresse al Papa Pio VI la domanda seguente:

Beatissimo Padre,
se in ogni luogo, ed in ogni tempo deve ognuno promuovere , per quanto può, la divina gloria, molto più reputo mio special dovere in questi tempi così tristi e lagrimevoli supplicare Vostra Santità col maggior mio impegno, perché si compiaccia far introdurre nella Congregazione dei Sagri Riti la causa di beatificazione del servo di Dio Monsignor Alfonso de Liguori, già Vescovo di Sant’Agata dei Goti, e fondatore della Congregazione del SS. Redentore, lume ed esempio di ogni virtù episcopale, pregio e decoro ai nostri giorni di questa città, in cui nacque di nobil sangue, ed uno dei più fervorosi ed instancabili operarj evangelici, che abbian mai travagliato in questo regno al maggior servizio di Dio; acciocché, precedente la commissione che Vostra Santità ne darà, si possano disbrigare i processi apostolici sopra le di lui eroiche virtù e miracoli dal Signore operati a di lui intercessione.

È vero che la memoria di Monsignor de Liguori vive in benedizione e rispetto presso di ognuno, e il suo zelo vive e vivrà sempre nelle edificantissime sue opere di morale e di cristiana pietà, e nei degni figli e seguaci dell’apostolico suo istituto; ma sarà sempre di maggior edificazione ai fedeli e di gloria a Dio l’esterna esaltazione del suo servo per imitazione e conforto alla presente generazione, che lo ha veduto fra lei vivere e operare, e alle generazioni venture che avranno un nuovo lume acceso nella casa del Signore, collocato altamente e venerato nella cattolica Chiesa.

Son certo che la Santità Vostra seconderà volentieri col sommo suo zelo queste mie rispettose premure, ordinando l’introduzione e il disbrigo di una causa sì pia e conducente alla divina gloria e alla edificazione cristiana. E col più profondo filiale ossequio pregandola dell’apostolica benedizione sopra di me, della real mia Famiglia, e dei miei regni, mi riprotesto

di Vostra Santità umilissimo figlio Ferdinando“.

(da Berthe A., S. Alfonso M. de Liguori,
tomo II, Firenze 1903, pp. 623 624).

 
 
 

Ferdinando I di Borbone (1751-1825), re delle Due Sicilie, al nome aggiunse diversi numeri: IV come re di Napoli, III come re di Sicilia.

Ferdinando I di Borbone (1751-1825), re delle Due Sicilie (IV come re di Napoli, III come re di Sicilia), nella sua minore età è assistito da B. Tanucci e D. Cattaneo. Nel 1768 sposa Maria Carolina d’Austria e diventa promotore di idee progressiste. Dopo la Rivoluzione Francese, i moti carbonari e la Repubblica Partenopea, nel 1816 unifica i due Regni e assume il titolo di re delle Due Sicilie; nel 1820 concede la Costituzione ma nel 1821 ristabilisce il regime assoluto.

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Riportato in
Ermelindo Masone e Alfonso Amarante
S.Alfonso de Liguori e la sua opera
Testimonianze bibliografiche
Valsele Tipografica 1987, p. 126.