(◊ in Francia) P. François Dumortier (1842- 1916) (Ω in Belgio)
P. François Dumortier, Mouscron, 1916.
Il P. François Dumortier nacque a Tourcoing il 24 novembre 1842 da una famiglia sentitamente cristiana. Ebbe quattro nipoti sacerdoti di cui due Redentoristi: i Padri Auguste e Alfonso Dumortier.
Conseguì il baccalaureato a 18 anni e passò dai banchi del collegio di Tourcoing al seminario maggiore di Cambrai. Un giorno incontrò il P. Desurmont, provinciale dei redentoristi. Questi valutò l’avvenire di Francesco e lo accettò nella Congregazione.
Ordinato sacerdote, il Padre Dumortier si dedicò alla predicazione al seguito dei Padri Berthe, Boulangeot e Prouvost.
A trenta anni era già un esperto missionario. Presentava e sviluppava il tema con padronanza perfetta, con serietà e convinzione. La sua voce maschia e duttile riempiva facilmente anche le chiese più spaziose: aveva una voce da tenore con un timbro molto piacevole. Ma la salute non gli permise di sopportare le fatiche delle grandi missioni.
Iniziò in seguito con il P. Berthe l’apostolato della penna. Per quarant’anni collaborò alla rivista della “Sainte Famille” con i suoi articoli: Fiori di santi. Compose la vita di S. Gaetano Thiene, di Paolo Cafaro, del Ven. Gennaro Sarnelli, dei primi Redentoristi.
La traduzione in francese in cinque grandi volumi delle Lettere di S. Alfonso, fu la sua opera principale; pubblicò una estesa biografia del P. Tannoia e brevi notizie su Blasucci e su altri giovani studenti; le vite del Rev.mo P. Mauron, delle beata Vittoria Fornari; Fiori del chiostro , Lineamenti di redentoristine.
Per più di venti anni lavorò ad un opera che purtroppo il tempo e la salute non gli permisero di terminare: La Storia della Predicazione.
Dopo essere stato predicatore e scrittore, il Padre Dumortier divenne direttore dell’associazione della Sainte Famille che aveva la sede nella casa di Dunkerque.
Non è esagerato affermare che tra i redentoristi che, dopo tre quarti di secolo hanno risieduto in questa città, questo confratello è quello che ha lasciato il più profondo ricordo.
Il P. Dumortier aveva il culto della perfezione: non si accontentava delle cose fatte a metà. La pietà, l’osservanza della Regola, la fatica accanita, la conversazione travolgente, gli stessi scrupoli nascevano da questo bisogno di perfezione: troppo spesso dimenticò che lo sforzo umano è soggetto ad una misura e ad un limite.
Era simpatico in modo straordinario: la dottrina, l’amabile franchezza gli rendeva l’adulazione impossibile, la cordialità, un fondo di indulgenza e di bontà gli guadagnavano irresistibilmente la confidenza e metteva a loro agio coloro che l’avvicinavano. Era veramente uomo di Dio. Nella sua persona si riverberava il riflesso di un’alta virtù, un marchio di santità.
Negli ultimi anni il P. Dumortier si trovò in uno stato di ostinata prostrazione morale, gli scrupoli poi vennero ad assediarlo e sopraffarlo; i confratelli si sforzavano ad consolarlo e a sollevarlo. Fu il suo Calvario.
Il P. Dumortier fu di residenza a Mouscron dopo le espulsioni del 1901 e si rendeva utile a tutti, sia all’interno che all’esterno del convento. Durante la guerra del 1914 le privazioni del vitto e dei farmaci si unirono alle pene morali.
Il P. Dumortier fece una dolce e santa morte al suono dell’Angelus della sera, attorniato dai confratelli mentre pregavano La Madonna del Perpetuo Soccorso.
– «Qui fecerit et docuerit, hic magnus vocabitur in regno coelorum». Mt 5,13.
Professione: 26 luglio 1868.
Ordinazione sacerdotale: 21 settembre 1868.