Dressino Antonio redentorista

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P. Antonio Dressino, C.Ss.R. 1877-1969 – Italia.

P. Antonio Dressino, C.Ss.R. 1877-1969.

Il redentorista P. Antonio Dressino, C.Ss.R. 1877-1969 – Italia, Provincia di Roma, morto a 92 anni. Di lui Vengono ricordati in modo particolare gli anni del suo servizio parrocchiale a S. Gioacchino negli anni difficili della guerra: infaticabile nel soccorrere i poveri, nell'assistenza agli infermi, e intrepido nel difendere gli innocenti perseguitati.
Il redentorista P. Antonio Dressino, 1877-1969 – Italia, Provincia di Roma, morto a 92 anni. Di lui vengono ricordati in modo particolare gli anni del suo servizio parrocchiale a S. Gioacchino negli anni difficili della guerra: infaticabile nel soccorrere i poveri, nell’assistenza agli infermi, e intrepido nel difendere gli innocenti perseguitati (ebrei ed altri).

Dati ufficiali

  • Cognome = Dressino
  • Nome = Antonio
  • Nazionalità = Italia – (Provincia di Roma)
  • Nato = 01-Lug-1877
  • Morto = 18-Ott-1969
  • Professione = 06-Gen-1932
  • Sacerdote = 30-Set-1900

Il redentorista P. Antonio Dressino, 1877-1969, Italia, Provincia di Roma, morto a 92 anni: era nato il 1° luglio 1877 a Montagnana (Padova).
Ordinato sacerdote il 30 settembre 1900, fu destinato dal suo Vescovo in un paese di montagna, come aiutante di un vecchio Parroco; in seguito fu Parroco a Camin (Padova).
Pensando che Dio lo chiamava alla vita religiosa, e dopo essersi consigliato con il famoso cappuccino padovano p. Leopoldo, che approvò la sua vocazione e lo indirizzò ai Redentoristi, entrò nel Noviziato di Scifelli della Provincia Romana, verso la fine del 1930. Emise la professione religiosa il 6 gennaio 1932.
Dal Santuario di Oropa, sua prima residenza, fu trasferito alla Basilica Pontificia di S. Gioacchino in Roma, dove fu Vice Parroco dal 1933 al 1942 e Parroco dal 1942 al 1952; fu anche Rettore per un triennio.

Dopo quella data, e con sede la casa generalizia, ha consacrato gli ultimi 17 anni della sua vita al ministero del confessionale divenendo il penitenziere assiduo e richiesto da tutte le categorie di persone nella Chiesa di S. Alfonso in via Merulana.
Nella sua lunga vita fu sempre dimentico di se stesso e al servizio, con dedizione assoluta agli altri, fino alla fine.  Nella incoscienza dei suoi ultimi momenti ripeteva continuamente il segno della croce con un gesto abituale di assoluzione.

Vengono ricordati in modo particolare gli anni del suo servizio parrocchiale a S. Gioacchino negli anni difficili della guerra: infaticabile nel soccorrere i poveri, nell’assistenza agli infermi, e intrepido nel difendere gli innocenti perseguitati.

Svolse vita normale fino al 12 settembre 1969: data in cui ebbe un collasso: il medico prognosticò insufficienza cardiaca ed emorragie interne.
Il giorno 14 fu portato in clinica dove gli si fecero numerose trasfusioni di sangue. Gli furono amministrati i Santi Sacramenti. I medici scoprirono un’ulcera allo stomaco.
In seguito ad un apparente miglioramento, il 6 ottobre ritornò a casa; ma il giorno 13 fu di nuovo portato in clinica per complicazioni polmonari.
Vegliato in continuazione, costantemente indeboliva. Nella notte tra il 17 e 18 ottobre, alle ore 1.30 è spirato placidamente. Si trovava in quel momento al suo fianco, il p. Koch del1a Casa generalizia.
Lunedì 20 furono celebrati i funerali con una solenne concelebrazione in S. Alfonso, presieduta dal p . Provinciale di Roma, p. Zirilli.
Aveva compiuto da poco 92 anni ed era giunto ai 69 anni di sacerdozio.
(p. Gregorio “Osservatore Romano “19 Ottobre 1969, e Fr. Nicasio, infermiere).

Il breve profilo è tratto da Orbis Anno 2, n. 13 (1969-ottobre), p. 95.

  • Altro profilo 1996 = Onorificenza per p. Antonio Dressino chei salvò gli ebrei durante l’occupazione.
  • Altro profilo 2013 = Una lapide nella chiesa di S. Gioacchino ricorda gli ebrei salvati, di P. Ezio Marcelli.

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