18 dicembre
Può essere che la mia Regola non mi costringa a grandi austerità. Ma questa santa Regola, le antiche tradizioni della mia Congregazione, lo spirito cristiano mi impongono un certo modo saggiamente stabilito, di mortificazioni.
Io voglio essere a ogni costo propenso ad una vita mortificata nel modo assegnatomi dalla divina Provvidenza. (P. Desurmont in Le retour continuel a Dieu, parte II, cap. II paragr. IV pag. 162-163 – Lardiere – Paris 1914).
- S. Gerardo si distinse molto nell’amore alla sofferenza. Oppresso da afflizioni, in preda ad indicibili patimenti, lungi dal lamentarsene, se ne rallegra. Non fugge la fatica, nè la contrarietà, ma la ricerca con ardore perchè l’ama. Pensando alle pene del suo divin Maestro, si affligge di non soffrire anche di più: “O mio Dio, io soffro di non soffrire” esclamava egli. Calunniato, ritenuto colpevole ed aspramente punito, egli sopporta tutto con viso calmo, e con cuore allegro.
Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.
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