P. Domenico Di Nola (1907-1978) – Italia.
Il 24 giugno 1978, a Corato, moriva di edema polmonare il carissimo P. Domenico Di Nola. Era nato a Gragnano, il 26 novembre 1907. Aveva professato il 2 ottobre 1924, a Pagani. E, il 6 dicembre 1931, a S. Angelo a Cupolo, da S. E. Adeodato Piazza, arciv. di Benevento, era stato ordinato sacerdote.
Nella sua vita ha molto sofferto. Le sue tribolazioni iniziarono dallo studentato, quando qualcuno dei compagni ripetutamente lo aveva scelto a oggetto dei suoi scherzi; egli si prestava per la sua ingenuità; si sforzava di sorridere, ma ne soffriva intensamente.
Giunto al sacerdozio, da vero figlio di S. Alfonso, si dedicò alle missioni, specializzandosi nella predica grande: numerosi paesi l’hanno sentito tuonare dalla cattedra. Studiava le prediche col massimo impegno, e non solo quelle ereditate dai vecchi missionari, ma anche le più recenti, nell’ansia di perfezionarsi e di aggiornarsi ai tempi. Imparava a memoria le singole parole, registrando persino i singoli gesti.
Quando non poté più fare il missionario, per disturbi cardiaci che si manifestarono violenti nella sua residenza di S. Andrea, e che è facile attribuire alla sua diuturna e snervante fatica apostolica, trascorse il restante della vita nelle case di Francavilla e di Corato, dedicandosi al ministero delle confessioni.
L’afflusso dei penitenti lo teneva impegnato la intera mattinata; era stimato direttore egregio e vero uomo di Dio. Era infatti di animo buono e virtuoso, incapace a dare disturbo ad alcuno. Osservava fino allo scrupolo i suoi doveri sacerdotali e religiosi, così che i Superiori non ebbero mai motivo di richiamarlo.
Era appassionato del bel canto e specialmente delle opere liriche che, accompagnato dal pianoforte, eseguiva con slancio ed entusiasmo. Quante volte ha cantato con noi, prima a Cortona, e poi a S. Angelo a Cupolo! Aveva un forte timbro di voce, che seppe sfruttare sapientemente nella esecuzione del «terzo tono» di missione.
Era ben voluto da tutti, e il suo transito ha fatto soffrire tutti noi. Ci resta la speranza di raggiungerlo in cielo per eseguire altri più bei canti nella luce di Dio!
P. Francesco Minervino
archivista
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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985
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