P. Giuseppe Di Meo (1752-1831). – Italia.
P. Giuseppe Di Meo (1752-1831).
Nacque a Volturara Irpina nell’ anno 1752 ed era nipote del P. Alessandro Di Meo.
Come lo zio fu uomo dotato di profondissima dottrina, unita ad una umiltà ed illibatezza singolarissima; minutissimo dell’ osservanza regolare sino all’ ultimo della sua malattia, fornito di vero spirito interiore ed a ragione detto: «caro a Dio ed agli uomini», nel dì 2 maggio 1931, alle ore 24, al suono dell’ Ave Maria, vigilia dell’ Invenzione della S. Croce, passò a vita migliore, avendo di età anni 79.
I venti giorni di sua malattia furono venti giorni di scuola di pazienza, e di rassegnazione a tutta la comunità di Pagani.
Sotto il suo ritratto, che trovasi in Pagani, fu scritta in compendio tutta la sua vita edificantissima. Eccone le parole:
«Joseph De Meo, Consultor Generalis, Vulturarae vir fuit in re litterarum publica vere maximus ob miram ingenii praestantiam vitaeque innocentiam quam ab ipso ortu ad extremam usque senectutem delicatissime custodivit a Fundatore nostrae Congregationis hilariter receptus est. «Prudentia, obedientia sed praesertim humilitate et animi modestia regularique observantia supra quam dici potest conspicuus.
Regni Annalia obscuroribus temporibus, a Patruo incepta, ad perfectum unguem redegit, confecit, et in lucem edere curavit.
Obiit Nucerinae Paganorum die 2 Maj, 1831.
Nel ritratto vi è dipinta la Sacra Famiglia. In mano ha la Sacra Bibbia. Nello scaffaletto dei libri vi sono 5 vol. degli Annali e le opere di S. Agostino e S. Girolamo.
Il Sindaco di Pagani Andrea Tipaldi nel dare il permesso di seppellirlo in Chiesa lo denomina «rispettabile per ogni verso».
Mi diceva il P. Domenico Cianciulli che P. Di Meo era molto scrupoloso e soleva dire essere un soggetto inutile, e perciò, talvolta, non voleva scendere a Refettorio, come immeritevole; e vi voleva l’ ubbidienza per farlo mangiare.
Nel 1817 ai funerali celebrati in Materdomini, P. De Meo recitò l’ Elogio al S. Fondatore.
Nel 1824 per ordine del Rettore Maggiore Cocle fece l’ indice agli Annali composti dallo zio P. Alessandro, e l’ Orazione Funebre al Re Ferdinando 1°.
Risolveva a meraviglia i Casi Morali, però mai voleva dare il suo parere, diceva P. Spina suo discepolo.
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Profilo tratto da
Biografie manoscritte del P. S. Schiavone
– vol.1 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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