P. Carmelo Di Meo (1902-1991) – Italia.
La nostra Provincia ha vissuto un ulteriore momento di dolore per la scomparsa di P. Carmelo Di Meo: alle ore 6 di venerdì 8 marzo 1991, nell’ospedale di Pagani, dove era ricoverato da domenica 24 febbraio, egli ha reso l’anima a Dio, andando a celebrarne le lodi in Paradiso.
Nato il 27 luglio 1902 a Volturara Irpina (AV), lontano parente del P. Alessandro Di Meo, P. Carmelo entrò nella nostra Congregazione il 6 gennaio 1914, emise i primi voti il 26 novembre 1919 e la professione perpetua l’8 dicembre 1923.
Ordinato sacerdote a Cortona il 16 novembre 1924, ricoprì subito ruoli importanti nella vita della Provincia, e in particolare nel campo della formazione. Professore di lingua italiana nell’educandato di Lettere, quindi direttore nella stessa Scuola Missionaria, insegnò poi materie letterarie e filosofia nello Studentato di S. Angelo a Cupolo e in quello di Cortona. Dal 1942 al 1945 fu nominato Superiore della nostra comunità di Francavilla Fontana, e il medesimo incarico ricoprì per un triennio a Tropea.
Le sue capacità gli permisero inoltre di assumere incarichi anche al di fuori della nostra famiglia religiosa, come quello di Cappellano Militare presso l’Ospedale della Marina.
Inoltre va ricordata la sua pur breve esperienza missionaria: egli fece parte infatti (dal 1949 al 1952) del primo gruppo di nostri confratelli che – collaborando inizialmente con i missionari francesi – permisero la fondazione della nostra missione in perii. Alcuni problemi di salute e i disagi propri dell’adattamento missionario consigliarono un ritorno in patria.
Ma il nome del P. Di Meo credo si colleghi soprattutto al Santuario di Pompei, all’ombra del quale egli ha svolto un prezioso ministero a partire dal 26 aprile 1935: un servizio durato quasi cinquant’anni, interrotto solo dagli incarichi di Superiore e dal mandato missionario.
In questo arco di tempo il P. Di Meo ha svolto con dedizione e costanza il servizio di Sacrista e Penitenziere, edificando tutti con la sua disponibilità e il suo esempio. Ha avvicinato migliaia di anime e di pellegrini, annunciando a tutti – con la parola e il sorriso a lui tanto familiare – la misericordia e l’amore gioioso di Dio.
Nei tempi liberi dai “turni” di Sacrestia e di Penitenzieria, il P. Di Meo ha avuto modo, per molti anni, di tessere una vera e propria trama di contatti con moltissimi penitenti, frequentando in modo particolare gli ambienti ospedalieri e gli Istituti religiosi femminili.
Gli Ospedali “Monaldi” e “Cardarelli” di Napoli, le comunità religiose che vi prestano assistenza, Istituti religiosi e Consacrati secolari della zona di Pompei, di Napoli, della penisola Sorrentina: moltissimi hanno potuto usufruire della sua presenza, dei suoi consigli, della sua direzione spirituale e del suo ministero sacramentale.
I suoi ultimi, anni – a partire dalla chiusura della nostra casa di Pompei nel 1985 – li ha vissuti nella comunità di Pagani, garantendo anche qui un prezioso servizio per il sacramento della riconciliazione e per quelle esigenze di comunità che la sua età e salute gli permettevano di soddisfare.
Negli ultimi tempi accusava infatti ricorrenti difficoltà respiratorie, connesse ad una cronica asma bronchiale, che prima della morte gli ha procurato un senso di debilitazione generale.
Col P. Di Meo scompare una figura luminosa, al pari del sorriso che gli contrassegnava permanentemente il volto. L’eredità che egli ci lascia è tra le più impegnative: va ricordato e imitato il suo grande amore a S. Alfonso e alla Congregazione, la serenità che in lui nasceva da una costante familiarità con la preghiera e dall’unione costante con Dio, lo spirito di penitenza, l’apertura mentale che lo portava ad una formazione e ad un aggiornamento continui secondo le esigenze della Chiesa e del nostro tempo, la capacità di irradiare bontà e comprensione verso tutti.
Tutte queste virtù facevano del P. Di Meo un sacerdote apprezzato e ricercato da molte anime. Nella speranza che il suo esempio continui a illuminare il nostro personale e comunitario cammino di consacrazione, chiedo anche a tutti di pregare per l’anima di questo nostro confratello. Con.l’augurio che il Signore infonda in ciascuno di voi i suoi sentimenti di pace e di gioia, vi saluto fraternamente
P. Antonio Di Masi
Superiore Provinciale
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Profilo tratto da
Vita Nostra – Bollettino di informazioni
della Provincia Napoletana Redentorista.
Anno 1991
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