P. Francesco Di Chio (1916-1982) – Italia.
Nella mattinata del 5 maggio 1982, nella clinica « Madonna della Fiducia », in Roma, è morto il P. Francesco Di Chio.
Le sue condizioni erano improvvisamente peggiorate pochi giorni prima; la morte lo ha colto preparato e rassegnato. Da circa tre anni era costretto a sottoporsi a giorni alterni a cure emodialiche per ovviare a una situazione di insufficienza renale cronica. La morte è sopravvenuta per causa di emorragia cerebrale. In tutto questo tempo di malattia e di sofferenze nulla aveva perduto della sua abituale vivacità e dinamismo.
È certamente difficile riassumere e ricordare tutti gli episodi della vita apostolica del P. Di Chio, tanto essa è stata varia e movimentata.
Il P. Di Chio Francesco era nato ad Andria (BA) il 5 aprile 1914 da Giuseppe e Di Porro Vincenza. Entrato in Congregazione molto giovane aveva emesso a Pagani la Professione Religiosa il 3 maggio 1930. Veniva consacrato Sacerdote a S. Angelo a Cupolo l’11 ottobre 1936 da Mons. Agostino Mancinelli, Arciv. di Benevento.
Il P. Di Chio è stato assegnato in varie Comunità della Provincia: Napoli, Pagani, Corato, Morcone, Tropea, Materdomini, Pompei, ecc…
Nel 1954 era andato in Canada come assistente delle parrocchie Italo-Canadesi in Toronto e Windsor.
Nel 1957 passava a Detroit negli Stati Uniti sempre con gli stessi compiti.
Qui è rimasto fino al 1972 lavorando negli stati di New York, West-Virginia, Arizona, Pensylvania, California e Alabama. Nel 1972 va in Australia e lavora nelle città di Adelaide (South Australia) nella parrocchia di St. Peters, e a Cliff presso i Padri Scalabriniani.
Nel 1973 torna definitivamente in Italia e dal Vescovo di Albano viene assegnato come Cappellano presso l’ospedale S. Giuseppe a Marino.
Una forma di insufficienza renale cronica lo costrinse a lasciare questo incarico e a ritirarsi nella Comunità di S. Giovanni in Laterano per poter essere curato presso la clinica «Madonna della Fiducia».
Il suo amore alla Madonna, la devozione a S. Gerardo che ha diffuso dovunque è stato, le tante opere di apostolato intraprese nel nome di Cristo Redentore, gli meritino il premio che la misericordia di Dio concede agli operai della sua vigna.
P. Giuseppe Capone
Superiore Provinciale
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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985
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