De Varti Enrico (Raimondo) redentorista

Fratello Enrico (Raimondo) De Varti (1909-1984) – Italia.

 Improvvisamente, il giorno 2 aprile 1984, è morto il Fr. Enrico (Raimondo) De Varti nella nostra casa di Pagani.
Da molto tempo sofferente di paralisi progressiva o morbo di Parkinson, negli ultimi tempi le sue condizioni generali erano notevolmente peggiorate, ma nulla lasciava prevedere una fine così immediata.

Il Fratello Raimondo, di Cosimo e Nilo Aida, era nato a S. Pietro Irpino (AV) il 16 marzo 1909. Dopo il Noviziato aveva emesso la professione religiosa a Ciorani il 25 febbraio 1932.
Dopo la professione è stato per 12 anni a Pagani; successivamente è stato trasferito ad Avellino, ove è rimasto per ben 22 anni; per altri 10 anni è stato assegnato alla Comunità di Colle S. Alfonso. Dal 10 giugno 1980, per la precarietà delle sue condizioni di salute era ascritto alla casa di riposo di Pagani.

Apprezzato da tutti per l’attaccamento al lavoro e al proprio dovere ha lasciato nei Confratelli ed estranei il ricordo di una immagine di dolcezza, mitezza, serenità, difficilmente dimenticabili.
Amante della preghiera era riuscito a trasformare i vari momenti della giornata e le varie occupazioni in altrettante occasioni di preghiera.
Molte sono state le virtù religiose di cui era ricco, ma indimenticabile resta la sua bontà che scaturiva non da una naturale attitudine di carattere, ma da una visione della vita e degli avvenimenti continuamente rivolta a Dio. «Se tutto viene da Dio – diceva –tutto è buono e tutti gli uomini sono buoni; quando ci paiono cattivi siamo noi che non conosciamo o non comprendiamo».

P. Giuseppe Capone
Superiore Provinciale

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Profilio tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985

Fratello Raimondo, mite e servizievole anche nei più piccoli gesti, come quello di provvedere al giornale quotidiano per la comunità.

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Altro profilo

Fratello (Raimondo) Enrico De Varti
di Cosimo e Ida Lino.

Nato a S. Pietro Irpino (Dioc. Benevento e Prov. Avellino) il 16.3.1909 = Prof. 25.2.1932.
(profilo scritto mentre era ancora in vita)

Itinerario. È stato sempre l’espressione vitale in ogni Comunità

  • A Pagani 1930
  • A Lettere 1948 (con Marco, Agostino, Andrea, Michelangelo..)
  • Ad Avellino sua casa di predilezione (con Fr. Nicola…)
  • Al Colle S. Alfonso di Torre del Greco
  • e finalmente all’infermeria di Pagani 1980 contento, vicino a S. Alfonso!..

Di vita religiosa convinta e praticante in tutta l’esposizione delle regolarità del Redentorista sincero, come la sua terra, ove è nato.
Già nei primi anni della vita religiosa si ammalò di tubercolosi. Fu curato dal Prof. Piazza di Napoli, che veniva a Nocera, e si rimise bene in salute.

Amava il lavoro come il pane, e, non si dava requie o riposo per l’ordine di ogni cosa, come fosse stento della sua fatica.
Per la sua amabilità, per la sua delicatezza di coscienza, e per la sua dolcezza di animo, si ha acquistato la simpatia dei Padri e dei Fratelli. La sua umiltà convinta e la sua sincerità gli hanno attirato la fiducia dei Superiori che lo hanno preposto ad ogni ufficio di carità.
Piacevole soprattutto agli anziani, ai quali prodigava cure e compatimento.
“Anche ammalato veramente, ha fatto del suo meglio per rendersi utile, come economo, portinaio, infermiere, sacrestano… Di vera carità a tutta prova”
(P. M. S.).

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da Ricordo di fraterni amici
del P. Francesco Santoli
Tipolitografia Irpina, Lioni 1980

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