P. Gerardo De Spirito (1903-1966) – Italia.
A soli 63 anni, a 44 di professione religiosa, a 38 di sacerdozio il nostro carissimo P. Gerardo De Spirito, sopraffatto da un improvviso malore, spirava all’ombra del Santuario della Madonna di Pompei. Era nato a S. Giorgio del Sannio il 6 gennaio 1903; professò il 2 ottobre 1922; e fu sacerdote il 21 ottobre 1928.
Io, che conoscevo il P. De Spirito fin dagli anni dell’Educandato, io che l’ho avuto compagno in tanti lavori d’apostolato, ve lo ricordo e ve l’addito come esemplare di perfetto Liguorino, legato fermamente alla sua santa vocazione.
L’ho visto, l’ho avuto a fianco infaticabile nelle più difficili e impegnative Missioni, come a Benevento, a Monopoli, a Canosa, a Montagano, a Trecchina, a Paola, tanto per citarne alcune, sempre pronto, sempre laborioso, sempre con lo stesso slancio, sempre con lo stesso spirito di sacrifizio, con lo stesso entusiasmo!
Autentico spirito missionario non cercò di produrre se stesso, fu riservato nel cuore, applicato nelle sue prediche e nella preghiera, parlava solo di Dio e per la salvezza delle anime. Non si spinse mai avanti, non rifiutò mai gli impieghi più umili dell’apostolato… Le Puglie, le Calabrie, la Campania lo videro Missionario zelante che cercò solo l’onore del Signore, il bene delle anime, il decoro dell’abito alfonsiano.
Una nota veramente singolare, osservata più volte da me, e degna di un vero missionario, governò il cuore del P. De Spirito: riconosceva i suoi talenti e riconosceva ed apprezzava i talenti degli altri Padri come superiori ai suoi, e non sentì né il fuoco della gelosia né il rigurgito dell’invidia, anzi gioiva di ammirare, di animare e di esaltare le doti dei suoi confratelli missionari. Al di sopra delle meschinità umane, cercò sempre nella unanimità del lavoro la riuscita delle Missioni.
Negli ultimi tempi lo abbiamo visto come l’assiduo cameriere della Madonna nel Santuario di Pompei. Ben sedici anni continui ha consumato qui, nel Santuario della Madonna, al confessionale o alla direzione della Sacrestia: sempre attento, vigile, premuroso, servizievole per il migliore svolgimento delle funzioni, per il miglior decoro del Santuario, per la migliore glorificazione della Madonna.
E con quanto e quale zelo, e con quanti e quali sacrifizi, lo sanno le genti di Pompei, i Pellegrini e i Preposti al Santuario Mariano. E bisogna pur riconoscerlo: se a volte anche la sua imposizione fu rigida, fu solo per l’onore del nome Liguorino, impegnato nel Santuario. Questo onore egli cercò fortemente, a questo spronò Confratelli, di questo esultava!
In tale servizio d’amore l’ha chiamato il Signore al premio.
P. Vincenzo Carioti
Superiore Provinciale
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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985
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