(◊ in Francia) P. Albéric de la Gorce (1847- 1926) (Ω in Francia)
P. Albéric de la Gorce. Glimes, 1926.
Database Ufficiale CSSR
- Cognome = De la Gorce
- Nome = Albericus (Albéric )
- Nazionalità = Francia– (Provincia di Lione)
- Nato = 17-Gen-1847
- Morto = 30-Mag-1926
- Professione = 02-Feb-1877
- Sacerdote = 29-Giu-1874
Albéric De la Gorce nacque il 17 gennaio 1847 in Avesnes-sur-Helpe (Nord) da una delle migliori famiglie dell’antica nobiltà del Hainaut. La famiglia de la Gorce annovera fra i suoi membri avvocati, e letterati. Uno di essi, cugino di Albéric, Pierre de la Gorce, membro dell’Accademia di Francia, è diventato famoso per le sue importanti e bellissime opere storiche.
Il giovane Albéric venne a Parigi per compiere gli studi di diritto. Divenuto avvocato, frequentò l’alta società. I successi di avvocato gli procurarono lusinghieri complimenti. Un grande sacrificio, offerto allora a Dio, gli diede la sua ricompensa. Entrò nel seminario maggiore di Cambrai e fu ordinato sacerdote. Dopo aver esercitato il ministero parrocchiale come vicario a Saint-André de Lille, progettò di abbracciare la vita religiosa. Un anno dopo entrò nella Congregazione: era il gennaio del 1875.
– Come missionario. Il P. Albéric era dotato di una simpatica voce, sebbene debole. Non fu il missionario dai grandi slanci oratori e dalle folle traboccanti, sicuramente fu il missionario soprannaturale, semplice e popolare, molto apprezzato per la fede profonda che animava la sua parola e, senza dubbio, anche per la bella dizione dal tono naturalmente distinto, amabile, con il quale trattava dal pulpito le sante verità anche le meno adatte a lusingare l’orecchio degli ascoltatori. Soffriva di una malattia della gola assai pronunciata e persistente, ma seppe sopportare il male con pazienza e unire così l’apostolato della sofferenza all’azione.
– Come religioso. Ciò che si ammirava in lui era una pietà più che ordinaria. Malgrado le penose infermità che sopportò durante gli ultimi quindici anni della vita nella casa del noviziato a Glimes, il Padre de la Gorce fu sempre non solo il fedele osservante della Regola, ma ancora un modello di virtù che lo rese vero e santo religioso.
L’obbedienza era esemplare; aveva per i superiori un profondo rispetto, domandava loro con esattezza i minimi permessi, li teneva al corrente degli affari della coscienza. Nella condotta con i confratelli brillava per una serenità sopranaturale, considerevole ancora per il distinto tono di voce e le maniere che aveva dalla sua nascita e dalla educazione.
Di una pazienza ammirabile in mezzo alle prove inerenti allo stato di malattia e all’età, il padre Albéric le nascondeva a se stesso per mostrare a tutti un viso sereno e si occupava ancora, quando ne era capace, di rendere qualche servizio. Celebrò il cinquantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale.
Dovevano ancora passare due anni prima che andasse al cielo per ricevere la ricompensa della fedeltà alla sua vocazione redentorista. – «In fide et lenitate ispsius, sanctum fecit illum». Eccli.45,4.
Professione: 2 febbraio 1877.
Ordinazione sacerdotale: 29 giugno 1874.