P. Cornelius (Cor) Damen, C.Ss.R. 1881-1953 – Paesi Bassi.
Il P. Cornelio Damen di Pietro Parente
Il P. Cornelio Damen
di Pietro Parente
Dati Ufficiali
- Cognome = Damen
- Nome = Cornelius (Cor)
- Nazionalità = Paesi Bassi (Provincia di Amsterdam).
- Nato = 13-Mag-1881
- Morto = 18-Mar-1953
- Professione = 29-Set-1901
- Sacerdote = 29-Set-1901
Il P. Cornelio Damen
(Osservatore Romano, 26 marzo 1953, pag. 4)
Il 18 marzo u. s. dalla sua Olanda volava al cielo il Rev.mo P. Cornelio Damen dei Redentoristi.
È giusto ricordarlo su queste colonne perché gran parte della sua vita egli l’ha trascorsa a Roma.
Nato ad Amsterdam nel 1881, entrò adolescente nella scuola apostolica dei Redentoristi a Roermond e successivamente nel Noviziato dei medesimi religiosi a Hertogenbosch dove emise i voti perpetui nel 1901.
Compiuti gli studi di filosofia e di teologia a Wittem, fu ordinato sacerdote nel 1906 e destinato subito all’insegnamento di Diritto canonico e di Storia ecclesiastica in quello studentato.
Nel 1911, chiamato a Roma, vi rimase fino al 1914 come professore di teologia morale nell’interno della sua Congregazione.
Le vicende della prima guerra mondiale lo costrinsero a rimpatriare. Tra il 1914 ed il 1921 insegnò Discipline canoniche, morali, ascetiche e sociali parte a Wittem e parte a Geistingen in Germania.
Ma nel 1921 ritornò definitivamente a Roma, dove rimase fino al 1952, quando per un disturbo mentale dovette lasciare ogni attività di pensiero e ritornare in Olanda a chiudere il suo terreno pellegrinaggio nella luce mai affievolita di quella fede che era stata la ragione suprema e l’anima di tutta la sua vita di cristiano e di religioso.
Frutto e indice del suo non comune ingegno e della sua vasta erudizione nelle discipline ecclesiastiche sono il suo lungo e fecondo magistero, i suoi scritti ed il sud e prezioso, contributo nelle Congregazioni romane di Propaganda Fide, dei Seminari e delle Università dei Religiosi e specialmente del S. Uffizio.
La sua attività di studioso e stata in gran parte assorbita dai trenta anni di insegnamento a Propaganda Fide sulla cattedra di Teologia morale. Un immenso stuolo di alunni, sparsi in tutto il mondo, conserva nella mente e nel cuore la luce ed il calore del suo magistero e ne profonde le ricchezze nel ministero delle anime.
Questo solo basterebbe a fare le gloria di P. Damen.
Si è spenta la sua voce, ma egli continua la sua missione di maestro insigne per mezzo delI’opulento testo di Teologia Morale, che nel 1950 toccò la sedicesima edizione. Sulla base del manuale del P Aertnys, il P. Damen ha lavorato per quasi tutta la vota a costruire questo magnifico monumento dottrinale, felice connubio del buon senso e dell’equilibrato criterio di S. Alfonso con la tenace passione fiamminga della miniatura di pensiero e di parola.
A quest’opera fondamentale fanno corona innumerevoli studi e contributi scientifici, pubblicati in varie riviste internazionali e la somma di quei voti di Congregazioni che costituiscono la croce invisibile dei Consultori romani.
Ma il P. Damen non fu soltanto un maestro e uno studioso: egli fu anche e soprattutto un uomo di Dio. Più di un ventennio di convivenza nell’ambito della scuola a Propaganda Fide mi ha dato modo di conoscere a fondo l’intima fisionomia e la tempra della sua spiritualità.
Temperamento calmo ma non freddo, sensibilità profonda, illuminata di intelligenza e aperta all’amicizia ed all’amore della natura, mente dalle larghe vedute, gelosa della verità, ma non ostinata né esclusivista nelle opinioni; volontà diretta e decisa ma non rigida, controllata tendenza all’ottimismo, istintiva avversione all’ipocrisia, una certa pudica timidezza di parola e di gesto.
Tale la struttura psicologica di P Damen, su cui si innestò la sua verace vocazione religiosa, che potenziò ed elevò le sue belle risorse naturali orientandole decisamente verso l’ideale di una Fede sinceramente vissuta in tutte le sue esigenze.
Espressione di questa fede fu Ia sua pietà semplice e schietta, schiva di ogni affettazione; il senso del soprannaturale che gli affiorava spontaneo dal labbro, specialmente nelle situazioni critiche dentro e fuori la Chiesa; il senso della disciplina coscientemente accettata nella sua integrità, soprattutto l’afflato della carità evangelica generosa e comprensiva
Un uomo siffatto riusciva un modello di religioso in seno alla sua Congregazione e un simpatico amico in ogni ambiente, che riscuoteva da tutti affetto e venerazione insieme. Questa sua calda e pacata spiritualità, maturate nel clima alfonsiano della sua Congregazione, permeava tutta la sua condotta e faceva del suo magistero un apostolato.
Accanto al suo apprezzato volume egli era un testo vivente di morale e di ascetica cristiana.
Vissuto nell’ombra e nel silenzio operoso, P. Damen è scomparso con l’umile riservatezza dell’uomo giusto: Ecce quomodo moritur justus.
Negli ultimi giorni il Signore permise quel disturbo mentale, che fu come un sipario calato dalla mano Divina per anticipargli il definitivo distacco dalle cose e dagli uomini di questo mondo, a cui tutto aveva dato senza nulla chiedere e nulla ricevere.
Proprio sulla scia di quei cristiani integrali che sono I Santi.
Pietro Parente
In l’Osservatore Romano
26/03/1953, p.4.
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