18. DAL CROCIFISSO S’IMPARA AD AMARE
L’Apostolo esclamava di non voler sapere altro che Gesù e Gesù crocifisso, cioè l’amore che egli ci ha dimostrato sulla croce: Io ritenni di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso (2Cor 2,2).
In verità, da quali libri noi possiamo apprendere la scienza dei santi, che è la scienza di amare Dio, meglio che da Gesù crocifisso? Il servo di Dio Fra Bernardo da Corleone, cappuccino, non sapeva leggere, e i suoi confratelli volevano insegnarglielo. Egli allora andò a consigliarsi con il Crocifis-so, il quale gli rispose: “Il tuo libro sono io! Su di me puoi sempre leggere l’amore che ti ho portato”. La cosa più im-portante, che si deve meditare per tutta la vita, è questa: Dio è morto per amore nostro!
Un giorno san Tommaso d’Aquino, recatosi a visitare san Bonaventura, gli domandò di quale libro si fosse maggiormente servito per scrivere le sue belle opere. Per risposta san Bonaventura gli mostrò l’immagine del Crocifisso, tutta annerita per i tanti baci che le aveva dati, e gli disse: “Ecco il mio libro, da cui ricavo tutto ciò che scrivo. E’ lui che mi ha insegnato tutto quel poco che ho imparato!”
Insomma, tutti i santi hanno appresa l’arte di amare Dio dallo studio del Crocifisso. […] San Francesco d’Assisi è stato insuperabile in questo dolce studio del Crocifisso. Nel meditare le sofferenze di Gesù, egli lacrimava continuamente, tanto che aveva quasi perso la vista. Una volta fu trovato che gridava piangendo. Gli fu domandato cosa avesse. “Cosa vuoi che abbia? rispose il Santo. Piango i dolori e gli affronti dati al mio Signore. E soffro ancora di più nel vedere gli uomini ingrati, che non lo amano e si dimenticano di lui”. […] Per questo l’innamorato Santo esortava premurosamente i suoi frati a ricordarsi spesso della passione di Gesù.
Ecco, dunque, il nostro libro: Gesù crocifisso. Se anche noi lo leggeremo spesso, da una parte impareremo a temere il peccato, dall’altra saremo infiammati ad amare un Dio così amante, nelle cui piaghe leggeremo la malizia del peccato che ha ridotto Dio a soffrire una morte così amara per soddisfare la giustizia divina; e l’amore che ci ha mostrato il Sal-vatore nel voler patire per farci intendere quanto egli ci amava.
Preghiamo la divina Madre Maria, affinché ci ottenga dal Figlio la grazia di entrare anche noi in quelle fornaci d’amore, dove ardono tanti cuori innamorati. Lì saranno con-sumati tutti i nostri affetti terreni e potremo anche noi brucia-re di quelle felici fiamme che rendono le anime sante in terra e beate nel cielo. Amen. (da Amore delle Anime, Frutti…, 8-12)