Fratello Giuseppe (Tommaso) Cosentino (1899-1980) – Italia.
Durante il terribile terremoro del 23 novembre, nel crollo del collegio di Materdomini è rimasto sotto le macerie il fratello. Giuseppe Cosentino (Tommaso). Il terremoto lo ha sorpreso sull’inginocchiatoio, in preghiera; alla prima scossa ha tentato di alzarsi, ma non vi è riuscito ed è caduto all’indietro battendo con la nuca sul pavimento: la morte è stata istantanea, secondo il giudizio dell’ingegnere dei Vigili del fuoco che era presente quando lo hanno estratto dalle macerie; forse era già morto quando si è verificato il crollo del tetto e del soffltto che lo hanno seppellito.
Era nato il 12 ottobre 1899 a S. Andrea dello Jonio. Entrato nella Congregazione, veniva ammesso alla Professione Religiosa il 19 novembre 1925 a Pagani.
Dopo aver prestato servizio in varie Comunità come Teano, S. Andrea, veniva assegnato a Materdomini dove per 35 anni ha svolto nella sala delle offerte un servizio continuo, edificante, insostituibile .
Quante migliaia di pellegrini hanno ricevuto da lui un incoraggiamento che era testimonianza di fede, un oggetto ricordo che per tanti sarà diventato evangelizzazione, invito alla devozione a S. Gerardo.
Dedito alla preghiera, forte nella fede, ha saputo trovare nei voti religiosi il sostegno nei momenti difficili per cui ben si può dire che da S. Gerardo abbia imparato soprattutto la sottomissione alla volontà di Dio che si manifesta per mezzo dei Superiori.
Il suo lavoro e il quasi immobilismo a cui era costretto non lo rendevano assente agli avvenimenti della Provincia. Si informava, chiedeva notizie su persone e attività; i nostri successi lo sollevavano, i nostri problemi lo rendevano partecipe; le nostre insufficienze in primo momento lo addoloravano ma poi lo impegnavano nella preghiera.
P. Giuseppe Capone
Superiore Provinciale
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Profilio tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985
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Altro profilo
Fr. Giuseppe Cosentino (Tommaso)
di Andrea e di Marianna Cosentino.
Nato a S. Andrea I. il 12.10.1899 = Prof. 19.11.1925 = Morto a Materdomini 23.11.1980.
Nel 1927 si incontra a Teano col Fr. Saverio; il 1930 ad Avellino con Fr. Alfonso Astuti e Giacomino; il 1936 a Tropea con Aquilino; nel 1945 a Lettere e 1948 a S. Andrea Jonio e finalmente cinque anni dopo a Materdomini con Antonio Falanga, Paolo, Gerardo, Salvatore Russo.
Ivi è vissuto fino alla fine, stroncato dal terremoto 1980.
Lavoratore costante e virtuoso, specialmente nell’affetto fraterno con tutti.
Ligio al proprio dovere, da anni assiste con instancabile attività e puntualità esemplare, di inverno e di estate, i numerosi pellegrini che visitano il Santuario di S. Gerardo in Materdomini. Sempre giulivo e solenne nel suo comportamento.
Nonostante la sua mole eccezionale, che supera il quintale, resta per lunghissime ore seduto dietro lo sportello della sala delle Offerte.
Non assiste mai ai programmi televisivi! ! (P.M.S.).
In quello stesso giorno insieme a Fr. Paolo, cinque anni prima, noi, abbiamo celebrato il suo Giubileo d’oro della Professione Religiosa (50° Anno).
In tale occasione il Provinciale Tretola ha inviato a rappresentarlo il P. Meschino (ex Provinciale). Erano presenti a tavola oltre cento invitati, mentre alla funzione in Chiesa erano moltissimi intervenuti fra i pellegrini e gli abitanti di Materdomini.
È la vittima del disastro del Santuario, che S. Gerardo ha presentato a Gesù e alla SS. Madonna di Materdomini. Era la festa di Cristo Re (23 novembre).
Fu estratto dalle macerie dopo 3 giorni dai pompieri.
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da Ricordo di fraterni amici
del P. Francesco Santoli
Tipolitografia Irpina, Lioni 1980
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