Coroncina al SS. Redentore

Coroncina per la Novena al SS. Redentore
(tratta dalla Redemptor Hominis)
comincia nove giorni prima
della terza domenica di lugli
o

Nella terza domenica di luglio si celebra la solennità  del SS. Redentorre, titolare dell’Istituto Redentorista. Papa Benedetto XIV il 25 febbraio 1749, nell’approvare le Regole del nuovo Istituto, diede anche il nome definitivo: Congregazione del SS. Redentore. Da qui il nome di Missionari Redentoristi. – Viene proposta una Coroncina di preghiere ispirate all’enciclica “Redemptor hominis” con una preghiera e un canto tradizionale di S. Alfonso.

1. Ti rendiamo grazie, o Dio onnipotente ed eterno, per averci donato Cristo tuo Figlio. Egli è il Redentore promesso nell’antica Alleanza e tu l’hai consacrato e mandato per risollevare l’uomo dalla sua caduta. Apparso nella nostra carne mortale e offrendosi come vittima di espiazione, con la sua morte e risurrezione ha portato la salvezza a tutte le genti. Grande è la redenzione dall’antica schiavitù, la remissione dei peccati; in lui la verità, la luce, la vita. In lui siamo segnati con l’unzione dello Spirito Santo promesso e abbiamo la speranza  di conseguire la completa libertà dei figli.
Gloria al Padre…

Canto (con un modulo/inno della Liturgia delle Ore)
O Gesù Redentore,
Verbo eterno del Padre,
noi cantiamo con gioia
questo canto di lode.

Per redimere il mondo
travolto dal peccato,
nascesti dalla Vergine,
salisti sulla croce. Amen.

2. Ti rendiamo grazie, o Cristo Redentore del mondo, perché sei penetrato, in modo unico e irrepetibile, nel mistero dell’uomo e sei entrato nel suo cuore. Solo nel tuo mistero di Dio fatto uomo trova luce vera il mistero dell’uomo, poiché tu riveli il mistero del Padre e del suo Amore, sveli pienamente l’uomo all’uomo e gli fai nota la sua altissima vocazione. Tu sei l’immagine dell’invisibile Iddio, Tu sei l’uomo perfetto, che ha restituito a noi figli di Adamo quella somiglianza con Dio resa deforme dal peccato originale.
Gloria al Padre… – Canto.

3. Ti rendiamo grazie, o Spirito Santo Paraclito, perché nell’incarnazione il Verbo si è unito, in un certo modo, ad ogni uomo e nascendo da Maria Vergine, si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato». Spirito d’Amore, ti sei posato su di Lui ed egli ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con mente d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo. In lui siamo segnati con la tua santa ’unzione e abbiamo la speranza  di conseguire la completa libertà dei figli. Egli è il Redentore dell’uomo!
Gloria al Padre… – Canto.
(cf. Redemptor hominis, 8).

Preghiera di S. Alfonso

InvitoAnima mia, alza gli occhi e contempla Gesù crocifisso. Guarda l’Agnello divino, sacrificato su un altare di dolore. Pensa che egli è il Figlio prediletto dell’eterno Padre e che è morto per amor tuo.
Egli ha le braccia aperte per accoglierti, il capo chino per darti il bacio della pace, il costato aperto per accoglierti. Non merita forse di essere amato un Dio così buono e pieno d’amore? Dalla croce il tuo Signore ti dice: “Figlio, chi mai al mondo ti ha amato più di me, tuo Dio?”

Tutti – Mio Dio e mio Redentore, tu sei morto di una morte infame e dolorosa, per guadagnarti il mio amore. Ma quale creatura potrà mai ricambiare l’amore del suo Creatore morto per essa?
Adorato Gesù, amore dell’anima mia, come potrò dimenticarmi di te? Come potrò vederti appeso su questo legno e non amarti con tutte le mie forze?
Gesù mio, io credo che tu mi hai amato fin dall’eternità, senza alcun merito mio, e che, pur prevedendo le mie ingratitudini, solo per la tua bontà mi hai dato l’essere.
Tu sei il mio Salvatore, perché con la tua morte mi hai liberato dall’inferno tante volte da me meritato.
Tu sei la mia vita, per la grazia che mi hai donato, senza la quale io sarei rimasto per sempre nella morte.
Tu sei la mia speranza: da nessun altro io posso sperare del bene, giacché tu solo sei giunto a morire per me.
Agnello di Dio, sacrificato sulla croce e vittima d’amore, vorrei morire per te, come tu sei morto per me! Amen.

Strofetta di S. Alfonso (tradizionale tra i Redentoristi di Napoli) Spartito
Per le piaghe che soffristi,
Gesù mio, con tanto amore,
e con tanto tuo dolore:
abbi, o Dio, di me pietà.

Ascolta la demo digitale della strofetta

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L’immagine del SS. Redentore agli inizi della storia della Congregazione redentorista.