( ◊ in Francia) – Studente Albert Cornette (1893-1918) – (+ in Francia)
Studente Albert Cornette (Mesnil-Saint-Georges). 1918.
Ucciso nell’assalto di Montdidier (Somme) durante la guerra del 1914.
Albert Cornette è nato a Onnaing (Nord) il 29 gennaio 1893, da genitori fondamentalmente cristiani. Dotato di un carattere naturalmente felice e fiducioso, egli vedeva il lato positivo delle cose.
Ad una intelligenza media univa un giudizio giusto e un grande buon senso.
La sua pietà non era sentimentale, era vera e la mostrava con la dedizione e la fedeltà al dovere.
Al collegio di Saint-Amand-les-Eaux, dove studiava, egli era un apostolo non solo con l’esempio, ma anche con uno zelo sempre sveglio. A questa anima generosa Dio ha chiesto il sacrificio totale: quello della vita religiosa. Decise: “Sarò Redentorista!” ed entrò nel noviziato il 5 agosto 1910.
Ma la grande prova lo attendeva nel corso dei suoi studi: la guerra del 1914. Albert era già sotto le armi non appena essa esplose.
All’inizio della campagna subì gravi lesioni. Era necessaria l’operazione, e Cornette fu coraggioso davanti al bisturi come davanti ai proiettili nemici. Diceva ai suoi commilitoni: “La mia anima e il mio carattere si rafforzano a contatto con la sofferenza. Per fortuna che abbiamo a sostegno i pensieri di fede. Se cado sul cammino del dovere, sono certo di andare in paradiso.”
Le sue lettere erano piene di fede e di generosità.
Subì cinque operazioni in tredici mesi di ospedale e ricevette la Croix de Guerre. Ora poteva unirsi alla sua compagnia in prima linea. Un anno dopo, la Domenica di Pasqua, di fronte a Mesnil-Saint-Georges fu colpito alla testa.
Ebbe una citazione all’ordine del R. 43 I. “Caporale buono e coraggioso. Già gravemente ferito all’inizio della campagna, sotto un costante bombardamento, con calma e compostezza ha assicurato il suo servizio di sorveglianza in prima linea, dando a tutti l’esempio migliore”
Il suo cappellano disse di lui: “In Cornette, perdo l’ausiliare più prezioso per il mio ministero ai soldati. Tutti lo amavano, non ho mai sentito parlare una parola di biasimo, è stato un vero apostolo. Egli ha iniziato il giorno di Pasqua nella sofferenza, lo ha terminato nella felicità, perché era un santo”.
Cornette aveva scritto un anno prima: “Non ho paura della morte, questa è la fine della mia miseria e l’inizio della felicità in mezzo alle mie due famiglie riunite lassù”.
– Raptus est ne malitia mutaret intellectum ejus. – Sap. 4-11.
Professione: 8 settembre 1911.