( ◊ in Francia) – P. François-Xavier Colloud (1859-1923) –( + Cile)
P. François Xavier Colloud, C.Ss.R., 1859-1923
morto a Casablanca (Cile) a 63 anni nel 1923.
Dati ufficiali
- Cognome = Colloud
- Nome = François Xavier
- Nazionalità = Francia (Provincia di Lione)
- Nato = 06-Ott-1859
- Morto = 19-Gen-1923
- Professione = 24-Set-1876
- Sacerdote = 28-Feb-1885
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Il Padre Colloud nacque a Reyvroz, diocesi di Annecy, il 7 ottobre 1859. I Redentoristi avevano evangelizzato il suo villaggio nel 1873, e François, in età ormai capace di riflettere, si sentì attirato dalla grazia a diventare Redentorista. Entrò nel Juniorato di Contamine-sur-Arve che contava allora quindici alunni; ma le leggi persecutorie del1880 l’obbligarono, una volta finiti i suoi studi, ad andare in Olanda, dove i Superiori avevano preparato un rifugio per gli studenti.
Ordinato sacerdote, il caro Padre condusse un’esistenza molto agitata senza sosta, portando la croce sulle sue spalle, accumulando numerosi meriti, e non avendo altro nel cuore che un desiderio che egli esprimeva spesso in questi termini: “Mio Dio, fatemi morire da buon Redentorista.
Fu missionario in Spagna, maestro dei novizi, superiore del Juniorato a El Espino ed ad Astorga; ritornato in Francia, partì per l’America, dove morì, mostrandosi figlio dell’obbedienza: “So che Dio parla per bocca dei superiori, diceva; andrò dunque con piacere laddove mi si manderà… purché arrivi al cielo. Sia fatta sempre la volontà di Dio, e si compia:il resto non conta nulla. In America si fa ugualmente il bene, si va al cielo come in Europa. Quale motivo posso invocare per questa decisione? importa poco! Mi si manda, e tutto è detto”.
La croce lo seguiva dovunque: fu una mezza sordità e soprattutto un’asma nervoso. Malgrado le sue continue sofferenze, egli predicò numerose missioni e ritiri. Il P. Colloud aveva stima e amore della sua vocazione. E mentre piangeva la defezione di uno dei suoi fratelli, si rallegrava della bella morte dell’altro: “Quanto è bello morire nella Congregazione! Mio Dio, fammi vivere e morire da vero Redentorista!”.
Egli aveva cura della sua perseveranza e della sua santificazione.
Per due volte fece il sacrificio della sua patria e della sua lingua materna. Attaccato al lavoro, passava parte delle sue notti in veglie laboriose per non omettere niente dei suoi obblighi di superiore e di religiosio. Coltivava la sua anima con cura gelosa: “Sarò tutto di Dio ed egli ritornerà a me ogni giorno malgrado le miei mancanze. Dunque, avanti con la grazia di Dio…. Tutto è mediocre nella mia vita, bisognerebbe cambiare una buona volta!”
La sua doppia malattia lo rese di una sensibilità eccessiva e fu il migliore strumento della sua santificazione. La devozione al SS. Sacramento era la sua consolazione; lo si vedeva frequentemente in cappella, il suo fervore all’altare era visibile; talvolta i suoi tratti accusavano la sua emozione interiore, ma il suo silenzio manifestava la sua padronanza su se stesso: questa era la lotta e la vittoria.
Obbligato dai suoi superiori a riposarsi a Casablanca vicino a Valparaiso, presso un sacerdote nostro amico, il caro Padre rispose alla sua chiamata per il cielo dopo aver ricevuto gli ultimi sacramenti delle mani del parroco. Nonostante sia stata improvvisa, la morte del Padre Colloud fu quella dei giusto e la preghiera che ripeteva così spesso si è realizzata in lui: “Mio Dio, fatemi vivere e morire da buon Redentorista!” – Qui, autem facit voluntatem Dei, manet in aeternum”. I Jean, 2, 17.
Professione: 24 settembre 1876.
Ordinazione sacerdotale: 28 febbraio 1885.