Cloin Gerardus (Tiago) redentorista

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Mons. Gerardus (Tiago) Cloin, C.Ss.R. 1908-1975 – Paesi Bassi.

Mons. Gerardus (Tiago) Cloin, C.Ss.R. 1908-1975.

Il redentorista Mons. Gerardus Cloin, C.Ss.R. 1908-1975 – Paesi Bassi, Provincia di Amsterdam, Vescovo di Barra in Brasile, dove lo chiamavano Tiago. Morì nel 1975 a 67 anni.
Il redentorista Mons. Gerardus Cloin, 1908-1975 – Paesi Bassi, Provincia di Amsterdam, Vescovo di Barra in Brasile, dove lo chiamavano Tiago. Morì nel 1975 a 67 anni.

Dati ufficiali

  • Cognome = Cloin
  • Nome = Gerardus (in Brasile lo chiamavano Tiago)
  • Nazionalità = Paesi Bassi – (Provincia di Amsterdam)
  • Nato = 12-Apr-1908
  • Morto = 23-Ott-1975
  • Professione = 08-Set-1928
  • Sacerdote = 27-Set-1933
  • Vescovo = 28-Gen-1967

Il redentorista Mons. Mons. Gerardus Cloin, C.Ss.R. 1908-1975 – Paesi Bassi, Provincia di Amsterdam, Vescovo di Barra in Brasile, dove lo chiamavano Tiago. Morì nel 1975 a 67 anni.
La Diocesi di Barra era più estesa del Belgio e dell’Olanda messe insieme: più di un terzo dell’Italia: 120.383 Kmq e 345.113 abitanti e con solo 15 sacerdoti. Di fronte a problemi permanenti e difficilissimi, la diocesi era alla ricerca di nuove forme di Ministeri nelle comunità cristiane.

ORBIS presenta molte informazioni di prima mano, tratte dalla relazione presentata dal vescovo Padre Cloin, nella sua ultima Visita a Roma (5-7 settembre 1975).

Alcune notizie della situazione nel 1975
importanza storica e pastorale

Esperienza Nuova —  In una parrocchia di 10.000 kmq e 35.000 abitanti, affidata a un solo sacerdote è sorta una iniziativa creata completamente dal carisma personale di questo pastore di anime che lavora sul luogo da 5 anni. Ha piccole comunità (formate dai 300 ai 2.000 battezzati). Solo lui le potrebbe visitare una volta l’anno e per un giorno.
È riuscito a convincere la comunità su du punti: a) non si può parlare di vera comunità se «Vive come tale uno o due giorni all’anno. b) Il Parroco personalmente non può far di più. La Comunità deve cercare da sé stessa un mezzo per vivere come Chiesa senza il Parroco.

Gruppi Responsabili — Discussione con i fedeli delle varie stazioni di missione sulle oossibilità di lavoro e formazione di commissioni responsabili:

  1. Culto domenicale in assenza del sacerdote.
  2. Canti liturgici necessari.
  3. Assistenza ai malati e agli invalidi.
  4. Controllo dello stato libero dei candidati al matrimonio.
  5. Corsi biblici.
  6. Animatori della gioventù.
  7. Movimento familiare.
  8. Amministrazione.

Il programma entrò in funzione. I membri delle commissioni dovevano essere scelti dalla stessa popolazione. Risultato: la comunità si responsabilizza a vivere come Chiesa. Hanno avuto la loro crisi soprattutto a causa della grande corrente migratoria verso la Grande città San Paolo, che distante più di 2.000 kmq; attrae magicamente la gioventù e gli elementi più attivi come i catechisti.

Laici ed Eucaristia

  • a) Prima esperienza: Varie comunità senza sacerdote, volevano ricevere la comunione in sua assenza. La doveva dare un laico. Si cominciò tanto nella Chiesa parrocchiale (durante le obbligate assenze del parroco) quanto in altre parrocchie nelle quali il sacerdote arrivava solo saltuariamente. Il responsabile del culto domenicale (quando non c’era il sacerdote) fu designato come ministro straordinario per la distribuzione dell’Eucaristia. Visto il risultato, l’esperienza fu estesa, dandole un carattere istituzionale più specifico. Per prevenire il pericolo della conseguente sacramentalizzazione fu deciso di dare la comunione solamente una volta al mese, oltre le principali feste liturgiche. li giorno fissato dalle stesse comunità era la prima domenica del mese.
  • b) Scelta del ministro: Viene scelto in base alla prudenza, buon esempio, maturità. Deve essere approvato dalla comunità e non sempre il parere del Parroco coincide con quello della comunità, né sempre il responsabile del culto è lo stesso che il ministro dell’Eucaristia. Si verificò un caso interessante: «Si trattava di un analfabeta, che come tale, non poteva essere il responsabile, ma la comunità lo preferì per l’Eucaristia. E ne abbiamo rispettato la scelta.
  • c) Immissione nell’ufficio: I laici, ministri dell’Eucaristia, vengono immessi nell’ufficio dal Vescovo, nel corso di una celebrazione Eucaristica, con una cerimonia molto semplice, ma che impressiona grandemente i partecipanti fino a procurare lacrime.
    Lo stesso metodo è stato seguito per la immissione nell’ufficio del Ministro del battesimo. Aiutavano il Parroco nelle cerimonie di 100- 150 battesimi e anche per il matrimonio. Giacché (con il permesso di Roma) abbiamo pensato ai ministri straordinari del matrimonio. Si tratta di trovare una soluzione al can. 1908.

 Manuale Diocesano — Oltre i servizi settimanali del culto domenicale senza sacerdote, le comunità ecclesiali celebrano anche con l’aiuto di un Manuale o direttorio moderno e aggiornato i diversi tempi e foste dell’Anno Liturgìco in un ciclo che hanno come culmine il Natale e la Pasqua. Cerchiamo anche di porre la Liturgia della Parola al centro delle Feste popolari.

Presidenza del Laico — Per assicurare lo sviluppo del culto domenicale della catechesi e dei circoli biblici, i responsabili partecipano a corsi decentralizzati di cinque giornate di istruzione, diretti da un sacerdote aiutato da laici. Dato il basso livello dei partecipanti si tratta di una formazione rudimentale. Molti danno prova di un serio impegno cristiano ed ecclesiale con immaginazione e iniziativa.
Si usa terminare tali corsi il pomeriggio della Domenica con un servizio diretto dagli stessi laici, durante il quale il parroco e il Vescovo non celebrano, ma partecipano come semplici fedeli e ricevono la comunione dalle mani dei ministri laici che presiedono.
Questi corsi e incontri assumono sempre più una grande importanza psicologica. La perseveranza dei partecipanti è sottoposta a dura prova per la indifferenza di un gran numero di uomini, specialmente dei più influenti, che si tengono al margine della vita ecclesiale. Per questo nelle riunioni, nei contatti e nella vita comune il parroco e il Vescovo offrono un grande appoggio morale..

Una carta geo-ecclesiale della diocesi di Barra, campo di animazione del vescovo Mons. Cloin (lo chiamavano Tiago Cloin).
Una carta geo-ecclesiale della diocesi di Barra, campo di animazione del vescovo Mons. Cloin (lo chiamavano Tiago Cloin).

Il profilo è tratto da Orbis, n.35 (1975, ottobre) p.77-79

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