P. Stanisław Ciurey, C.Ss.R. 1914-2005 – Polonia.
P. Stanisław Ciurey, C.Ss.R. 1914-2005 – Polonia.
Dati ufficiali
- Cognome = Ciurey
- Nome = Stanisław
- Nazionalità = Polonia– (Provincia di Varsavia /poi Argentina )
- Nato = 20-Mar-1914
- Morto = 05-Feb-2005
- Professione = 02-Ago-1934
- Sacerdote = 25-Giu-1939
Il redentorista P. Stanisław Ciurey, 1914-2005, Polonia poi Argentina. Ha scelto l’Argentina come campo di apostolato; è stato uno zelante missionario. È morto a 90 anni.
E’ nato a Lekawica il 20.03.1914 ed è stato ordinato sacerdote il 25.06.1939.
Di lui si può dire che è un redentorista polacco, ma anche argentino.
Optò per la cittadinanza argentina e cambiò anche il suo cognome di Ciurej con quello di Ciurey.
Per P. Stanislao, come per il resto dei suoi compagni recentemente giunti in Argentina dalla Polonia nel 1939, tutto il Chaco di allora era il “nuovo”. Erano uomini irrequieti, audaci e creativi.
P. Stanislao è stato un missionario itinerante. Non si è risparmiato nell’arare e seminare. A dorso d’asino, con una veste nera, camminava giorni e notti interi, dormendo tra le intemperie, soffrendo le punture di zanzare e sopportando sia il caldo che il freddo… la sete e la fame…. però con l’enorme e sola soddisfazione di fare tutto per il regno di Dio.
Non si è mai preoccupato delle difficoltà. Così come non fece caso alla triplice infermità contratta durante uno dei suoi giri missionari. Ha realizzato in maniera instancabile il fine che si era prefisso: fare la volontà di Dio.
È anche autore di sei libri.
Si può dire che la sua è una volontà d’acciaio, la sua salute di “plastica” (non si ossida e gli insetti non la mangiano), ma al di sopra di tutto, ha un cuore enorme, sempre aperto alle necessità del prossimo.
Non si limita a dare consigli, cerca le soluzioni. P. Ciurey continua a visitare gli infermi e riceve innumerevoli visite di quanti cercano consigli.
Il P. Ciurey muore nel 2005, sei anni dopo questo articolo apparso su Communicationes nell’agosto 1999 (n.147). Aveva 90 anni.
Profilo tratto da Communicationes n.147,p.3
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