P. Giuseppe Cicatiello (1898-1987) – Italia.
La notte del 23 ottobre 1987 nella nostra casa di Pagani si spegneva serenamente il P. Giuseppe Cicatiello. Il confratello era già nel 90° anno di vita, di cui 65 passati nella nostra Congregazione: da 59 anni sacerdote, sempre impegnato nel servizio dei fratelli.
Si è spento come la fiammella che si consuma con le ultime gocce. di olio, ma nella sua lunga vita questa fiamma aveva sempre diffuso tanta luce intorno, ín una dedizione discreta, perseverante e sempre efficace nei diversi compiti che gli sono stati affidati.
All’età di 17 anni ha partecipato alla I guerra mondiale sul Piave.
Il P. Giuseppe era già adulto quando la vocazione redentorista ha bussato alla sua anima, all’età di 24 anni. Era stato ferroviere e carabiniere d’Italia. Poterà sempre per tutta la vita religiosa alta la mentalità di disciplina e di fedeltà al dovere, distinguendosi in modo singolare.
Ha compiuto il Noviziato a Pagani e lo studentato a Cortona. Non fu facile per la sua età e per le attività svolte da laico affrontare il Noviziato redentorista, il corso di filosofia e teologia. Ma ha superato tutto con impegno e volontà decisa, memore del motto dell’Arma benemerita: “oltre gli ostacoli” che fu la divisa della sua vita.
Dovunque ha lavorato ha lasciato il ricordo della sua disponibilità della sua tenacia e della sua fede. Ha svolto gli incarichi di Vice Direttore dei nostri Aspiranti, socio del Maestro dei Novizi, Direttore degli Aspiranti Siciliani, dimorando nelle case di Francavilla Fontana, Scala, Pagani, Lettere, Agrigento, Napoli, S. Maria la Bruna.
Alle convinzioni profonde di fede che lo rendevano uomo di preghiera sempre fedele alla vita di comunità univa forte il senso della Patria.
Quando l’Italia mandò i suoi soldati in Africa sentì l’appello per un servizio pastorale ai militari e chiese di partire come cappellano. Nel 1935 fu inviato in Africa orientale (Somalia, Etiopia). Si guadagnò subito. la fiducia dei suoi superiori, l’affetto dei soldati e la stima delle popolazioni indigene, alle quali donava con gioia missionaria la sua assistenza sacerdotale e umana. Quanti cimiteri di guerra ha fatto costruire per dare una sepoltura cristiana e decorosa a tanti poveri giovani uccisi nell’inutile guerra”.
Nel 1940 fu trasferito in Africa settentrionale (Libia, Tunisia). A Tunisi fu prigioniero degli Inglesi per 2 anni. Ha meritato encomi e medaglie durante la guerra ma ancor più fu amato a Napoli. Presso la nostra casa redentorista istituì a P.tta S. Antonio a Tarsia nel periodo post-bellico una mensa per la gente del quartiere assistendo circa 700 ragazzi con il contributo dell’URNA e ogni mezzogiorno era personalmente presente alla distribuzione del piatto caldo. Molti lo ricordano ancora in questa immagine umana e cristiana sempre al servizio dei più poveri.
Nello stesso periodo ha esercitato con assiduità ed amorevolezza il ministero della Riconciliazione all’ospedale dei pellegrini a Napoli.
Ma il ricordo indelebile del P. Cicatiello è legato alla storia del Colle S. Alfonso a S. Maria la Bruna. Nel 1954 il Superiore Provinciale lo scelse come suo fiduciario durante il periodo dei lavori di ricostruzione dei locali ivi esistenti per l’insediamento dello Studentato della Provincia. Nei primi 5 anni è vissuto solo tra i disagi di un luogo che non usufruiva dell’energia elettrica, dell’ acqua e di una sicurezza abitativa.
Le generazioni degli studenti che si sono succeduti al Colle S. Alfonso porteranno impresso nell’animo il ricordo del suo passaggio discreto ma ricco di esemplarità: era il primo nella puntualità, al mattino svegliava l’aurora, sempre pronto e vigilante nella vita regolare, senza perdere mai tempo.
Con Lui la collina, assolata e deserta dei Camaldoli divenne un giardino ricco di ogni specie di frutta e fertile di ortaggi. Solo quando nella tarda età l’ictus lo rese incapace di movimento il P. Cicatiello fu costretto a fermare la sua instancabile attività. Ma rese più evidente allora la ricchezza della sua anima. Con grande pazienza e riconoscenza al Signore e a quanti lo assistevano, accettò e offrì i suoi dolori e anche la sua morte per i giovani.
Ci ha lasciato alla fine del mese di ottobre, il mese dedicato alla Madonna del Rosario, di cui P. Cicatiello era sempre stato particolarmente devoto.
La sua testimonianza di operosità, di affabile amicizia, di giovialità, di prudenza, di preghiera e di permanente dominio di sé resti viva ed operante nelle nostre comunità.
Conserviamo il ricordo del carissimo confratello nella preghiera, e specialmente nell’amore al lavoro e nella devozione all’Istituto e alla nostra provincia religiosa, destinata a custodire non solo le Reliquie di S. Alfonso nella Basilica di Pagani, ma prima di tutto il suo spirito.
Ringrazio vivamente il Direttore della casa di riposo di Pagani, il personale infermieristico e medico, tutti i confratelli e persone che negli ultimi anni della vita hanno aiutato e sollevato il caro confratello nella sua malattia.
P. Antonio Napoletano
Superiore Provinciale
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Profilo tratto da
Vita Nostra – Bollettino di informazioni
della Provincia Napoletana Redentorista.
Anno 1987
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