P. Giuseppe Ciarletta (1947-2011) – Italia.____________
“Beati i puri di cuore perché vedranno Dio” (Mt 5,8)
In memoria di P.Giuseppe Ciarletta
Il P. Provinciale dei Redentoristi dell’Italia Meridionale con lettera circolare del 13 giugno ha annunciato la morte del P. Giuseppe Ciarletta, avvenuta dopo lunga e dolorosa malattia.
Lunedì 06 giugno 2011 alle ore 16,00 sono celebrati i funerali del p. Giuseppe Ciarletta morto alle ore 12.55 di domenica 05, solennità dell’Ascensione.
La concelebrazione presieduta dal M.R.P. Provinciale, p. Davide Perdonò e partecipata da numerosi confratelli e sacerdoti diocesani si è tenuta nella Basilica s. Alfonso in Pagani alla presenza di numerosi fedeli e religiose. Dal paese natale sono giunti i suoi parenti, il parroco, don Mimmo, il sindaco e amici di Sibari e Corato dove ha vissuto da sacerdote.
P. Giuseppe, terzo di cinque figli, è nato ad Albano della Lucania il 01.02.1947 da Angelo e Perrone Antonia, contadini semplici ma timorati di Dio che hanno saputo inculcare nei figli solidi sentimenti religiosi. Sua sorella Maria è suora del Preziosissimo Sangue.
In seguito ad una predicazione pasquale tenuta dal redentorista p. Battigaglia, esprime il suo desiderio di farsi sacerdote “Voglio farmi sacerdote” e il p. missionario gli risponde : “Sei ancora piccolo”
L’ 11 ottobre 1958, terminate le scuole elementari, entra nella “scuola missionaria” a Lettere (NA) per frequentare la prima media. Terminato il quinto ginnasio, a ottobre del 1964 inizia a Ciorani l’anno di noviziato sotto la guida prima del p. Antonio Candita e a un mese dalla professione del p. Franciosa Pompeo.
Dopo la professione temporanea, emessa il 29 settembre 1965, si trasferisce nello studentato redentorista del “Colle s. Alfonso” qui frequenta prima i tre anni di liceo e poi il corso di filosofia e teologia. Di carattere timido ma socievole, trascorre gli anni di studio in preparazione al sacerdozio con impegno e ben voluto da tutti. Il 21 novembre 1969 emette la professione perpetua.
Riceve gli ordini minori il 13 marzo 1970 dalle mani di sua eccellenza Mons. Luigi Baldo, vescovo ausiliario e vicario generale di Trujillo in Perù.
Viene ordinato Diacono il 18 marzo 1973 da Mons. Antonio Zama, e da questi stesso viene ordinato sacerdote 5 agosto 1973 .
Ha espletato il ministero sacerdotale nelle comunità di : Materdomini (1973), qui è stato anche direttore dell’orfanatrofio “S. Gerardo”; Sibari (1974-1979 e 1985-1995) qui è stato impegnato attivamente nella pastorale parrocchiale come vice parroco e come parroco nella parrocchia di S. Raffaele (1985-1988) e parrocchia s. Giuseppe (1988-1994),cappellano della clinica, assistenza alle suore della “Sacra Famiglia di Nazaret”, insegnante di religione presso l’IPSIA di Trebisacce (1974-1978 e 1990-1993) ), nella scuola media statale di Sibari (1984-1987) e l’ITIS di Castrovillari (1987-1989).
Al Colle s. Alfonso in Torre del Greco (1979- 1985) collabora nel campo della formazione ed insegna religione nella scuola media “R. Scauda” (1980-’85); a Teano ( ottobre1995- 1999) insegna religione assiste istituto di suore, vice parroco a Casi (1995) e parroco a Casamostra (1996-1999); a Corato (1999 al 10 luglio 2010) ha espletato il ministero di vicario parrocchiale e di cappellano della casa per anziani “Vittorio Emanuele” dove presta servizio la sorella suora del Preziosissimo Sangue, e soprattutto si è dedicato al ministero della riconciliazione.
Stando a Corato lentamente veniva minato da una malattia in seguito scoperta come “sclerosi sistemica a cui si aggiungeva una calcinosi ossea e il fenomeno di Raynaud”.
Aggravatosi la malattia, il 10 luglio 2010 viene ricoverato a Pagani nel reparto ammalati.
Giovedì 02 giugno del corrente anno si aggrava ulteriormente tanto da richiedere l’uso di ossigeno che gli viene dato ogniqualvolta la respirazione si fa più affannosa.
Domenica, 05 giugno 2011, solennità dell’Ascensione alle ore 12.55 spira con gli occhi fissi sul quadro della Madonna del Perpetuo Soccorso posto sulla parete dirimpetto al suo letto.
Il p. Giuseppe ovunque è stato si è fatto apprezzare per la sua semplicità, giovialità e delicatezza.
Aveva un carisma particolare nel trattare con i ragazzi e gli anziani. Quando ha cominciato ad avere difficoltà di movimento ha speso tutto dedicandosi al sacramento della riconciliazione, e da tutti veniva richiesto ed apprezzato. La bontà e l’obbedienza hanno caratterizzato il suo essere religioso.
Nel periodo trascorso nell’infermeria di Pagani (11 mesi), nonostante la sua sofferenza, non ha perso mai la serenità e il sorriso e mai dalle sue labbra è uscita una benché minima esclamazione di scoraggiamento.
P. Giuseppe ha vissuto il suo purgatorio su questa terra accettando con serenità la malattia invalidante che negli ultimi tempi lo ha costretto all’immobilità.
Riporto qui di seguito un suo appunto dietro una cartolina sulla quale è raffigurato Gesù che prega nell’orto degli ulivi, che ci aiuta a capire qualcosa del suo animo sacerdotale: “Sono in lunga, logorante agonia; ma la morte implorata non viene! O Signore, Dio mio, ciò che piace a Voi, o permettete, così in tutto voglio anch’io. Assistetemi! Ave Maria!”
Queste poche parole, scritte con difficoltà e sofferenza ci dicono quale profondo amore p. Giuseppe nutriva nei confronti di Dio. S.Alfonso ha scritto che: “La massima espressione dell’amore a Dio consiste nell’uniformare la nostra alla sua volontà”.
Il Signore, che ha gradito l’offerta della sua sofferenza, accolga la sua anima a godere la gioia perfetta nella patria celeste dove assieme ai nostri santi, ai nostri beati e a tutti gli altri confratelli possa intercedere per noi ed ottenere da Dio grazie e benedizioni per la nostra Provincia.
P. Davide Perdonò,
Superiore Provinciale
Abbiamo sentito con dolore la morte del P Ciarletta.Siamo stati nella C/tà di Teano dal 1994-1995 quando eravamo novizi.Era un bravo Padre: animatore della c/tà,prendeva attivamente partecipazione alla ricreazione come giocava la boccia…Quindi, a questa scomparsa,abbiamo sentito la sua mancanza ma vedendo il suo sforzo missionario a fare sapere la volontà Dio alla gente abbiamo tanta speranza che lui siedera al posto preparato da Cristo Redentore.”Mandria am-piadanana ry rahalahy”. REDENTORISTI REGIONE MADAGASCAR