(◊ in Francia) Fratello Joachim Louis Chardin (1854-1925) (Ω in Olanda)
Fratello Joachim Louis Chardin. Blankenberg, 1925.
Originario di Manhoué, (Lorraine), fratello Joachim nacque il 26 giugno 1854, da eccellenti cristiani e fieri patrioti.
Sentì la chiamata di Dio alla vocazione religiosa durante una missione predicata nella sua parrocchia dal P. Eugène Garénaux.
Una volta entrato in Congregazione, il caro Fratello fu designato dai suoi superiori per diventare apprendista costruttore sotto la direzione dei Fratelli Edouard e Gérard. Presto fu atto a dirigere le costruzioni di cui i suoi maestri in architettura avevano tracciato i piani e che più tardi tracciò da sé.
Si era all’epoca delle espulsioni del 1880; il Fratello Joachim si mostrò figlio devoto agli interessi di sua madre Congregazione: abile operaio, infaticabile lavoratore, pronto ad ogni specie di lavori, un modello di abnegazione. Progettò i rifugi destinati ai novizi a Stratum ed agli studenti a Dongen (Olanda); lavorò attivamente alla costruzione delle case di Antony, di Thury-en-Valoi, di Boulogne, di Uvrier, di Saint-Étienne, di Attert eccetera… e della chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorso a Santiago del Cile.
I suoi superiori lo hanno attestato a più riprese: Fratello Joachim fu un esemplare di Fratello coadiutore per la sua devozione, la sua pietà e la sua fedeltà alla Regola ed alle penitenze della tradizione. Lo si sorprendeva sempre con la preghiera sulle labbra mentre sgranava la sua corona negli andirivieni; e dedicava interamente la domenica alla preghiera.
Con quale sollecitudine praticava la povertà, fino a tracciare i suoi progetti sulla carta di imballaggio! Con quale bontà trattava gli operai, non facendo mai parata dei suoi talenti davanti ad essi né davanti ai suoi confratelli.
Malgrado le sue numerose occupazioni, era sempre il primo agli atti comuni, facendo favore a tutti, a sue spese; la sua condotta, insomma, era un oggetto di continua edificazione alla comunità. Sarebbe bastato, dicono i suoi superiori, un Fratello Joachim per mantenere tutti i Fratelli nella pratica religiosa.
Il suo ultimo lavoro fu la costruzione di una cappella a Blankerberg: un grazioso gioiello in stile gotico. Consumato più dal lavoro che dalla malattia, il buon Fratello sentì le sue forze diminuire e la sua ultima ora arrivare. Morì di sabato, nell’ottava della festa di S. Alfonso e durante la novena dell’Assunzione, lasciandoci il modello del vero Redentorista, dedicato alla Congregazione. —”Dabit vobis mercedem vestram in tempore suo.” Eccli. 51-38.
Professione: 22 maggio 1884.