Categoria: Eventi alfonsiani

21 febbraio
È dolce e salutare per noi sperare e confidare in Dio. Questa è la strada più corta e la più sicura che ci arricchisce di meriti, di grazie e di virtù; e ci conduce con più facilità al regno dei Cieli. Chi spera e confida in Dio naviga a gonfie vele nel vasto oceano di questo mondo, senza urtare negli scogli e affondare nelle occulte sirti. 
(P. Giuseppe M. Leone, 1829-190,  Manoscritto in  Arch. prov. red. Napoli – Fondo Postulazione). […]

20 febbraio
Non perdiamo la gran corona che vedo apparecchiata ad ognuno che vive con osservanza e muore nella Congregazione. Tengo per certo che Gesù, a quelli che muoiono nella Congregazione ha apparecchiato un gran posto in Paradiso. (S. Alfonso nella Lettera dell’8 agosto 1754 e in “Il vero Redentorista” VII – Conclusione).

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18 febbraio
Che serve dunque ad angustiarsi col dire: “Chi sa se io son scritto o no nel libro della vita? Chi sa se Dio mi darà la grazia efficace e la perseveranza?… ” – Via, discacciate da voi tutte queste sollecitudini che ad altro non valgono che a scemarvi la confidenza ed a rendervi più tiepidi e pigri a camminare per la via della salvezza. Pregate, cercate sempre, fate sentire le vostre preghiere a Dio e ringraziatelo sempre delle promesse che vi ha fatto, di concedervi i doni che bramate, la grazia efficace, la perseveranza, la salvezza, e tutto quello che desiderate. (S. Alfonso in “Il gran mezzo della preghiera“,  part. I cap. 11 – Napoli 1759). […]

17 febbraio
Per ottenere la perseveranza nel bene non dobbiamo confidare nei nostri propositi e promesse fatte a Dio; se ci fidiamo delle nostre forze, siamo perduti. Tutta la nostra speranza di conservarci in grazia di Dio, abbiamo da collocarla nei meriti di Gesù Cristo e così confidando sull’aiuto di Lui, persevereremo sino alla morte, ancorché fossimo combattuti da tutti i nemici della terra e dell’inferno. (S. Alfonso in Riflessioni sulla Passione di Gesù Cristo, cap. IX, parag. II, n. 20, Monza 1821). […]

16 febbraio
La speranza evita la presunzione. I presuntuosi non dipendono abbastanza dalla grazia, essi vogliono salvarsi con le proprie forze, sono temerari, inghiottono i peccati veniali come l’acqua ed hanno smussato il pungiglione del timore. Essi perdono di vista la perseveranza fnale, non sanno che significa pregare e temere su questo punto. (P. Achille Desurmont, 1828-1898 in P. George, Vita del Padre Achille Desurmont, pag. 566. ) […]