Cataldo Vincenzo redentorista

P. Vincenzo Cataldo (1924-1998) – Italia.

Lunedì 9 marzo 1998, alle ore 21,00, nell’ospedale di Curteri (Mercato S. Severino) si è spenta la cara esistenza del P. Vincenzo Cataldo.
Domenica primo marzo, dopo pranzo, mentre si trovava a passeggiare con gli altri Confratelli nel giardino della Casa di Pagani, il padre avvertiva un improvviso malore. Subito trasportato all’ospedale, gli veniva diagnosticata una trombosi con blocco della parte sinistra e difficoltà di parola. Nonostante tutto il padre Vincenzo dimostrava lucidità e fiducia.
Ancora increduli, abbiamo rivolto accorate preghiere perché il confratello superasse tale crisi, ma le cose sono ben presto precipitate. Nonostante gli interventi dei medici curanti, non si riusciva a normalizzare la pressione che presentava valori altissimi. Il padre non reagiva alle cure e dopo qualche giorno è entrato in uno stato di corna che lo ha condotto alla morte ad una settimana dal ricovero.
I funerali si sono tenuti nella basilica di S. Alfonso a Pagani, martedì 10 marzo, alle ore 15.30. La concelebrazione si è svolta alla presenza S. E. Mons. Gioacchino Illiano, Vescovo di Nocera-Sarno, con la partecipazione di 40 confratelli venuti da varie comunità della Provincia e numerosi fedeli. La salma, su richiesta dei parenti, è stata sepolta nel cimitero di Castel S. Giorgio (SA).

Il P. Vincenzo era nato a Castel S. Giorgio il primo aprile del 1924. All’età di dodici anni veniva accolto nella Scuola Missionaria di Lettere. Fece l’anno di noviziato nella Casa di Ciorani dove il 29 settembre del 1942 si consacrò con la professione temporanea. Lo Studentato lo trascorse nella Casa di S. Angelo a Cupolo, dove il 15 ottobre del 1945 emise la professione perpetua. Venne ordinato sacerdote il 2 aprile del 1949.
Giovane sacerdote frequentò gli studi a Roma e, dopo aver conseguito la licenza in filosofia, venne assegnato come professore degli studenti a S. Angelo à Cupolo e al Colle S. Alfonso. Fu anche Prefetto degli Studenti negli ultimi tre anni di permanenza dello Studentato Filosofico a S. Angelo (1959-1962).

Prestò il servizio formativo e di insegnamento delle materie filosofiche e umanistiche con entusiasmo, competenza, serenità e comprensione dal 1953 al 1970. Dal 1967 al 1970 unì l’insegnamento al servizio di superiore nella Comunità di Colle S. Alfonso.Successivamente fu nominato Superiore della Comunità di S. Gerardo in Materdomini dal 1969 al 1975. Sono gli anni che coincisero con la costruzione della Nuova Basilica, l’unica realtà che ha resistito al disastro del terremoto del 1980 permettendo la continuità della devozione e della spiritualità gerardina. Fu poi chiamato ad animare di nuovo questa Comunità nel Triennio 1987-1990.

Nel Sessennio 1981-1987 fu Superiore della Comunità di Tropea e furono anni caratterizzati dalla ripresa delle Missioni popolari e dalla predicazione itinerante in generale, attività queste che il P. Vincenzo prediligeva più di tutte.
Negli anni tra il 1975 e il 1981 era stato parroco a Trecase e a Cava dei Tirreni, nella parrocchia S. Alfonso. Anche in questa forma di attività pastorale aveva auto modo di farsi amare per la spontaneità del suo carattere, per la facilità del contatto umano e per la profondità delle sue convinzioni religiose.
Nel periodo del suo successivo assegno al Colle S. Alfonso (1990-93) e a Pagani (1993-98), il confratello si era di nuovo dedicato a tempo pieno alla predicazione straordinaria. Ultimamente aveva preso parte, nel mese di novembre, alla Missione di Pagani predicando e lavorando nella parrocchia di Barbazzano. Aveva già dato la sua disponibilità alle tante missioni che vedono impegnata la Provincia in questi anni di preparazione al grande Giubileo del 2000.

La sua morte è stata una perdita improvvisa sia per la Provincia, sia per la Comunità di Pagani dove il confratello ricopriva il servizio di Vicario, ma dove soprattutto era sempre pronto ad accogliere Confratelli di ogni nazione e pellegrini in visita alla Basilica di S. Alfonso, per spiegare a tutti una storia e un patrimonio straordinario di santità e di spiritualità.
Non penso di sbagliare affermando che il confratello sì è sempre fatto ben volere per la sua disponibilità e giovialità; amante della pace e dell’armonia comunitaria, riusciva sempre a creare intorno a sé un clima di serenità, di fraternità e di dialogo. La naturale capacità a stemperare eventuali divergenze o frizioni venivano da lui positivamente messe a servizio della condivisione comunitaria e del dialogo fraterno. A lui si può ben applicare la beatitudine evangelica: “Beati i pacifici perché saranno chiamati figli di Dio”.

Ci rimane, oltre il rimpianto della perdita, la memoria di un Confratello contento di essere “naturalmente” Redentorista e missionario; uomo di pietà e di preparazione culturale, attaccato alla Congregazione, affezionato a S. Alfonso e alla vocazione missionaria ci ha insegnato anche che la vita religiosa può essere semplice e lineare, mentre molte volte abbiamo la capacità di renderla difficile e tortuosa, quasi ci fosse bisogno di impigliarci in problemi inesistenti.
Dal paradiso dove si trova a godere il premio riservato “servi fedeli” sono sicuro che continuerà a pregare per tutti noi, per la Provincia e per la Congregazione, che ha amato e servito con tanto spirito di dedizione.

P. Antonio Di Masi
Superiore Provinciale

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Dalla Lettera Circolare
del 7 aprile 1998

P. Vincenzo Cataldo, confratello amabile e uomo di Dio per tutti: contento di essere "naturalmente" Redentorista e missionario; uomo di pietà e di preparazione culturale, attaccato alla Congregazione, affezionato a S. Alfonso e alla vocazione missionaria.
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P. Vincenzo Cataldo mentre era Superiore della Comunità di S. Gerardo in Materdomini dal 1969 al 1975, gli anni della costruzione della Nuova Basilica.
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P. Vinccenzo Cataldo amava molto l'apostolato missionario che lo portava a diretto contatto con persone bisognose di aiuto spirituale: la foto lo mostra durante la missione gerardina di S. Angelo all'Esca (AV) con il parroco don Ciriaco e P. Gerardo Rosolia.nel febbraio 1993.
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P. Vincenzo Cataldo insieme ad altri missionari redentoristi e a mons. Beniamino Di Palma nella missione gerardina di Maiori e di Atrani (gennaio-febbraio 1994).

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