P. Pasquale Caprioli (1728-1813). – Italia.
P. Pasquale Caprioli (1728-1813).
Nacque in Avellino il 20 ottobre 1728, fece lasua professione il 27 maggio 1751 e dopo molte apostoliche fatiche, morì della morte dei giusti in Ciorani il dì 3 gennaio 1813 alle ore 6 di notte. Era rettore della casa.
Il 20 maggio 1754, S. Alfonso gli diresse a Ciorani una lettera, con cui si mostra sollecito della guarigione del P. Saverio Rossi ex rettore della casa, di cui era ministro il P. Caprioli e poi rettore nel 1780.
Al Capitolo del 1764 era Vocale del rettore di Materdomini P. Caione.
Il 10 marzo 1753 si trovò a Pagani ad assistere alla beata morte del P. Muscarelli.
Nei processi di beatificazione di S. Alfonso dice di sè:
«La prima volta che conobbi il nostro Ven. Servo di Dio Alfonso Maria di Liguori di persona si fu appunto nella Casa della SS.ma Trinità de’ Ciorani dove l’ anno 1749 andai a fare li santi Esercizi spirituali per lo Suddiaconato, e dove predicò il cennato Ven. Servo di Dio con tanto zelo e fervore, ch’ io m’ invogliai di abbandonare perfettamente il Mondo, come già Dio mi aveva da più anni cominciato a chiamare con impulsi interiori, e di arrolarmi alla medesima Congregazione del SS. Redentore, onde poi sentendo «predicare il Ven. Servo di Dio vieppiù mi confermai nella santa vocazione, che poi eseguii dopo quattro o cinque mesi.
Durante il detto tempo dei santi Esercizi mi consigliai col detto Ven. Servo di Dio sopra la mia vocazione, il quale me l’ approvò, e restammo di concerto, che dopo l’ ordinazione del Suddiaconato mi fossi ritirato sempre col consiglio del Padre Spirituale, come infatti io eseguii, ed essendomi portato in Melfi, dove egli attualmente faceva la santa Missione, mi accettò per Novizio, e mi destinò la detta Casa de’ Ciorani per Noviziato; da questo tempo in poi sino alla sua morte accaduta me presente in questa Casa di S. Michele Arcangelo nel giorno primo di Agosto 1787.
«Io ho conosciuto sempre senza equivoco personale per il medesimo Servo di Dio, che conobbi la prima volta nella Casa de’ Ciorani, ci ho conversato e parlato spesso spesso, e trattato secondo l’ opportunità e di cose spirituali, o di cose della nostra Congregazione, o di Missioni, o altro, e sempre io ho ammirato la sua virtù, bontà e santità di vita fino alla morte».
P. Caprioli si trovò presente alla visione che S. Alfonso ebbe prima di spirare. Apparendogli la Madonna, videsi colla faccia tutta illuminata e cogli occhi sorridenti. Prima di andare al riposo il P. Caprioli gli disse: «Raccomandatevi alla SS. Trinità». A questo adorabile nome, il corpo del moribondo, fino allora immobile, trasalì, e si sollevò visibilmente sul letto.
«Padre, – proseguì il Caprioli – dite con tutto il cuore: «SS. Trinità, abbiate di me pietà; Madre di Dio, ricordatevi di me; Angelo mio Custode, assistetemi; S. Michele Arcangelo, difendetemi».
E gli occhi del moribondo si aprirono ancora mentre il suo cuore ripeteva queste preghiere.
Dopo aver detto Messa il Padre Caprioli, ancorché non vedesse ancora verun segno di prossima morte, gli disse: «Padre, ora che siete per andare in Paradiso, pregate la Madonna per me». Il Santo aprì gli occhi ed il suo sguardo si fissò sull’ immagine di Maria Addolorata e si addormentò dolcemente nelle braccia del Signore.
(Lett. I- 251. Berthe, 820, 1145).
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Profilo tratto da
Biografie manoscritte del P. S. Schiavone
– vol.1 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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