Studente Emmanuele Capozzi (1882-1899) – Italia.
Studente Emmanuele Capozzi (1882-1899)
Nacque a S. Angelo a Cupolo da onesti genitori il 2 aprile 1882.
Fu modello di virtù specie di umiltà e mansuetudine, fin dai suoi primi anni.
Ubbidiente in casa ai genitori suoi, assiduo allo studio, rispettoso a scuola ed ossequente fino ai cenni dei suoi Maestri. Le sue virtù e la sua pietà lo facevano frequentare la nostra Casa di S. Angelo a Cupolo.
Quindi appena quindicenne domandò con istanza l’entrata nella nostra Congregazione, né dovette stentar molto, perché la sua buona condotta gli ottenne subito l’ammissione.
Il Noviziato lo fece nel nostro Collegio di Ciorani, e fu un anno di fervore sempre crescente, e di edificazione ai compagni.
In quello stesso Collegio fece la sua Professione religiosa l’8 maggio 1898, ed incominciò subito i nostri studi sotto il Lettore P. Antonio Tipaldi, avendo per Prefetto il suo compaesano P. Michelangelo Popoli; siccome nel Noviziato aveva avuto per Maestro il P. Tommaso Aquino.
Tutti e tre costoro unanimamente attestavano di questo giovanetto che egli era davvero un san Luigi. Il P. Tipaldi attestava di lui, in particolare, che questo edificante Studente, quantunque non abbia camminato che la via ordinaria, pur nondimeno seppe fare dell’ordinario straordinario. Imperocché la Regola e le Costituzioni con le loro più piccole minuzie, egli le osservava puntualissimamente.
Anzi attesta il suddetto Lettore che non una volta egli si pose ad osservarlo di proposito se gli venisse fatto di sorprenderlo in qualche trasgressione o difetto contro le Regole, ma non gli riuscì.
La sua coscienza così bella, egli con ingenuo candore la deponeva totalmente nelle mani di coloro che ne regolavano lo spirito; così ancora abbandonava tutto se stesso nel seno di Dio, e vi dormiva placidamente, come chi niente ha a temere, niente a desiderare.
Egli amava tutte le virtù; amava la modestia, la purità, la mortificazione, la povertà, l’osservanza. Modesto con sé, modesto con gli altri. Amante della purità, amava insieme quelle due virtù che ne sono un riverbero, l’ordine e la pulizia, senza cadere mai nell’affettato.
Pochi anni egli visse nella Congregazione, ed i suoi studi furono appena dell’Umanità inferiore [studi di filosofia] fatti da lui nel Collegio di Ciorani, mentre era colà Rettore De Feo Raffaele.
In questo Collegio fu sorpreso da lente tisi, la quale lo portò al sepolcro.
Si giudicò potergli giovare l’aria nativa, e perciò lo si fece andare al Collegio di S. Angelo a Cupolo. Quivi però la tisi progrediva, e quasi ridotto agli estremi, fu portato al nostro Collegio di Angri, dove dopo lo spazio di pochi giorni, sorpreso di notte da uno sbocco di sangue, finì la sua vita il 30 settembre1899, di sabato.
Cinque giorni prima era passato per Pagani, dove lo vidi già consumato dalla tisi, proveniente da S. Angelo, accompagnato da suo fratello, attualmente medico in Benevento.
Fratello Capozzi sostenne la sua malattia pazientemente; gli atti di virtù praticati da lui nel breve soggiorno fatto in Congregazione resteranno a perpetua edificazione di coloro che lo ebbero compagno, che lo conobbero, che ne leggeranno in queste Cronache.
Entusiasmato per questo piissimo Studente al racconto che gliene faceva delle sue virtù il P. Tipaldi per le vie di Napoli, il P. Francesco Mariano, poeta estemporaneo, compose, passeggiando, in suo onore un’ode ed una romanza.
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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.2 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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