P. Gaspare Caione (1722-1809). – Italia.
P. Gaspare Caione (1722-1809).
Nacque a Troia, città vescovile del regno di Napoli, addì 4 agosto 1722.
Egli medesimo, nel processo di beatificazione di S. Alfonso, ci rivela che si era incamminato per la carriera degli offici forensi e contava 22 anni, quando nella sua città natale assistette ad una missione data da S. Alfonso e dai suoi compagni. In quei giorni di grazia lo Spirito Santo gettò nell’ animo di lui il germe della vocazione alla vita religiosa. Ccosì egli:
«Intesi predicare il Servo di Dio e benché non gli avessi parlato personalmente, pure vedendolo povero e rattoppato nelle vesti, modesto, sempre raccolto in se stesso e predicare con fervore apostolico, feci gran concetto della sua non ordinaria santità, e fin d’ allora cominciò a lavorare la grazia in me di abbandonare il mondo.
Nell’ anno 1751 colla divina grazia adempii la mia vocazione, sopra tutto indottovi dalla lezione di quel suo librettino sulla vocazione religiosa, e così entrai nel noviziato, ricevuto dal Servo di Dio».
Con quale fervore egli si comportasse già dal principio della sua carriera religiosa, e quante luminose prove egli desse di virtù e di prudenza, si può inferire da ciò che, appena due anni dopo emessa la professione, S. Alfonso lo destinò a reggere la comunità di Materdomini.
Per lungo tempo egli sostenne quella carica.
Nel 1764 lo troviamo, in qualità di Consultore Generale ad assistere al Capitolo Generale, celebrato sotto la presidenza dello stesso S. Alfonso, già Vescovo di S. Agata, anzi in questo Capitolo egli tenne le parti di Segretario.
Nel 1799, essendo stato dato alla nostra Congregazione il collegio che i Gesuiti avevano a Benevento, il P. Caione ne fu nominato rettore; e di questo collegio ebbe egli più volte il governo.
La sua morte avvenne addì 30 di ottobre 1809.
Missionario instancabile, religioso santo, uomo dotto, il Caione era degno di essere superiore di S. Gerardo, e di essere l’ ordinatore e regolatore delle ultime operazioni di quella vita preziosa.
Essendo morto poi S. Gerardo la sera del 15 ottobre del 1755, il rettore P. Caione ne fece fare il ritratto; e D. Benedetto Grazioli di Atella, il quale aveva una grandissima stima pel defunto Fratello, volle se ne facessero molte copie a stampa, a proprie spese.
Quando nel 1806 Giuseppe Napoleone s’ impadronì di Benevento e vi pose per governatore Talleyrand furono chiuse tutte le Case Religiose, eccettuata quella di Benevento per una circostanza singolare.
Il P. Caione, che ne era superiore da molto tempo, vi aveva fatto un importante museo di medaglie antiche. Un rappresentante del Talleyrand propose al Caione di cedere al principe questa collezione, preziosissima per la storia, in cambio di una pensione annuale di una somma di 25 luigi e di una tabacchiera d’oro.
Il Caione ricusò tutto, e offrì gentilmente il museo, chiedendo solo in favore il permesso ai Padri di restare nella lor casa. Questa grazia fu accordata al P. Caione e a due suoi compagni, che poterono così continuare a vivere insieme ad esercitare il sacro ministero nella lor chiesa.
[Il testo continua con il corposo carteggio con S. Alfonso,
che gli scrisse diverse lettere].
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Profilo tratto da
Biografie manoscritte del P. S. Schiavone
– vol.1 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
Leggi altri 3 Profili del P. Caione.
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