P. Gerardo Caiazza (1903-1979) – Italia.
Il giorno 12 settembre 1979, serenamente si è spento nella nostra casa di Pagani il P. Gerardo Caiazza.
Nato il 24 aprile 1903 a Siano, sentiva giovanissimo il fascino dell’ideale missionario di S. Alfonso, e il 21 novembre 1918 entrava nel Noviziato. Era questo il periodo nel quale manifestava le caratteristiche principali della sua spiritualità: una delicatezza d’animo da avvicinarsi all’ingenuità, familiarità con il dolore e la sofferenza, pietà mariana.
Emessa la professione religiosa il 26 novembre 1919, a Pagani, iniziava gli studi filosofici e teologici nei quali manifestava insospettate capacità intellettuali.
L’ordinazione sacerdotale, avvenuta a Pagani l’8 novembre 1925, significava il raggiungimento di una meta alla quale aveva teso per tutto il primo periodo della sua vita e sembrava prospettare un tempo di maggiore tranquillità e distensione.
Professore di materie letterarie nell’Educandato di Ciorani, ha lasciato nei numerosi discepoli il ricordo di una preparazione scientifica qualificata e di una esemplarità di comportamento che diventava prolungamento dell’insegnamento scolastico.
Già in questo periodo dava inizio a quell’attività apostolica che in seguito avrebbe assorbito tutte le sue energie: con grandi disagi infatti da Ciorani si portava a Pompei per il ministero delle Confessioni.
Il suo nome rimane strettamente legato al Santuario della Vergine del SS. Rosario di Pompei; e, quando il progredire della malattia lo aveva reso inabile all’amministrazione del sacramento della Penitenza, si rendeva utile con la distribuzione dell’Eucaristia e con la disponibilità totale.
La sofferenza e la malattia: ecco la sua strada verso la perfezione. Tanto più meritevole la sua rassegnazione quanto più chiara si manifestava l’impossibilità di guarigione.
Trasferito negli ultimi anni nella casa di cura di Pagani ha sopportato un calvario di sofferenze che lo ha purificato definitivamente e preparato per il Paradiso.
Testimoni della sua delicatezza di coscienza sono i tanti confratelli che lo hanno conosciuto, e soprattutto i superiori ai quali si rivolgeva per i permessi più piccoli.
Il suo epistolario documenta un animo che nella ricerca del più perfetto sconfina nella scrupolosità.
Al termine della concelebrazione per le esequie presiedute dal nipote, Mons. Giuseppe Caiazza, questi, nel ringraziare la nostra Congregazione per aver accolto, istruito, portato al sacerdozio e poi assistito nella lunga malattia lo zio, esprimeva tutta la sua gratitudine, anche al P. Gaetano Mariniello per la carità e delicatezza con le quali era stato vicino allo zio negli ultimi anni.
P. Giuseppe Capone
Superiore Provinciale
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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985
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