(◊ in Italia) P. P. Paolo Cafaro (1707 – 1753) (Ω in Italia)
Venerabile P. Paolo Cafaro. Caposele, 1753.
Nato a Cafari [di Cava dei Tirreni] il 5 luglio 1707, il P. Cafaro all’età di trentaquattro anni entrò nella Congregazione, nei primi dieci anni dalla fondazione.
Era curato di Cava (Italia), ed aveva un’anima di apostolo.
Nei suoi dodici anni di vita religiosa, si dedicò all’opera delle missioni con uno zelo di fuoco. S. Alfonso lo prese come direttore spirituale dopo la morte di Monsignor Falcoia, e fece voto di ubbidirgli in tutto. Lo guardava come uno dei principali sostegni della sua Congregazione, e non si scostava dei suoi consigli.
“Durante i sei ultimi anni della sua vita, scrive S. Alfonso, il P. Cafaro soffrì un martirio interiore come non soffrì nessuno martire di Gesù Cristo. Se potessi dire – aggiungeva – i tormenti che ha subito, farei piangere le pietre più dure.”
Diceva uno dei suoi confratelli: “Se dovessi dipingere il P. Cafaro, lo farei rappresentare su una colonna di marmo con questa iscrizione: “Semper idem“, (sempre lo stesso); per sottolineare la sua costanza nell’esercizio delle più alte virtù e la sua imperturbabile serenità nelle più terribili angosce”.
Alla sua morte, S. Gerardo, allora ad Iliceto, entrò in estasi ed esclamò: “Vedo l’anima del P. Paolo entrare in cielo”. Per consolarsi della sua perdita, S. Alfonso, adorando i disegni della Provvidenza, compose il suo bel cantico sulla uniformità alla volontà di Dio che diventò uno dei più popolari in Italia; comincia così:
Il Tuo gusto e non il mio, amo solo in te, mio Dio.
Voglio solo, o mio Signore, quel che vuol la tua Bontà.
Quanto degna sei d’amore, o Divina Volontà.
La vita del P. Cafaro è stata scritta da S. Alfonso. —”Scio opera tua, et laborem et patientiam,” Apoc. 2-2.
Professione: 2 luglio 1742.
[Ordinazione sacerdotale: 22 settembre 1731]