(◊ in Francia) Fratello Pierre-Jean Bricier (1893-1914) (Ω in Francia)
Fratello Pierre-Jean Bricier. Reims, 1914. Fratello-novizio
Jean Bricier nacque ad Echampies (Ille-et-Vilaine), il 24 marzo 1893.
I genitori, umili coltivatori, possedevano un tesoro incomparabile che niente poteva sostituire: l’antica fede bretone che si sforzarono di trasmettere viva e pura ai figli.
Jean era una anima privilegiata che il peccato originale sembrava avere appena sfiorato: dolce, candido, obbediente e come predisposto naturalmente alla pietà. Fin dall’età di sedici anni, fu nella canonica del curato, un servitore devoto, un compagno meraviglioso, un cristiano edificante.
Una missione predicata dai Padri Redentoristi nella parrocchia conquistò la sua anima, e la lettura della vita di san Gerardo lo predispose verso la Congregazione; nessuno rimase stupito. Il soggiorno di due anni in canonica aveva dato alla sua persona un’impronta tanto religiosa che i superiori abbreviarono il suo postulantato.
Obbligato a sottostare al servizio militare, ebbe la felicità di essere destinato a Lille. Il permesso di ventiquattro ore gli permetteva di andare a Mouscron e in seguito, dopo avere indossato l’abito religioso, si prestava a servire i confratelli, o faceva il ritiro mensile. Sotto l’uniforme di soldato rimaneva religioso fino al midollo delle ossa.
Nel 1914 dovette partire per la grande guerra, facendo il sacrificio a Dio ed affidandosi a Maria. Un mese dopo la partenza, fu ferito a morte verso Reims. Restò un giorno intero sotto la pioggia, e fu nuovamente ferito da un scoppio di granata prima di essere rialzato. Per dieci giorni sopportò un vero martirio, ma con coraggio, calma, pietà che incantava medici ed infermieri. Lo si chiamava “il piccolo santo.”
Al cappellano che l’assisteva fece questa raccomandazione: «Direte al. P. Dupuis che sono sempre stato felice nella Congregazione. Muoio perdonando tutti, sono venuto a fare il servizio militare per compiere il mio dovere». Spirò in un ospedale tenuto dalle Suore della Santa Famiglia di Bordeaux.
Sebbene Fratel Pierre non abbia avuto la gioia di morire professo in Congregazione, diceva un testimone della morte, il suo nome può essere aggiunto all’elenco dei confratelli così numerosi morti in odore di santità nella famiglia alfonsiana. — «Dabit vobis mercedem vestram in tempore suo». Eccli. 51, 38.