P. João Evangelista Betting, C.Ss.R. 1906-1986 – Germania/Brasile
P. João Evangelista Betting, C.Ss.R. 1906-1986.
Il redentorista P. João Evangelista Betting, 1906-1986, Brasile, Vice-Provincia Brasiliana. Studioso e professore dei giovani seminaristi, fu anche molto ricercato come confessore, direttore spirituale e anche per le sue benedizioni, attraverso le quali raggiunse una vasta popolarità. Morì a 79 anni.
Dati Ufficiali
- Cognome = Betting
- Nome = João Evangelista
- Nazionalità = Brasile – (Vice-Provincia Brasiliana)
- Nato = 23-Dic-1906
- Morto = 21-Feb-1986
- Professione = 17-Mag-1926
- Sacerdote = 07-Giu-1931
Padre João è nato a Denkingen (Germania) nel dicembre 1906; ha professato il 17 maggio 1926 ed è stato ordinato sacerdote il 7 giugno 1931.
In Brasile arrivò nel 1936, l’ultimo dei tedeschi ad arrivare in Brasile.
Arrivò come professore del seminario fondato di recente a Tietê, dove ha insegnato corsi per ventotto anni. In questo tempo era una figura centrale del corpo docente. Ha insegnato quasi tutte le materie, ma soprattutto la Sacra Scrittura, che era il suo forte.
Dedicava molte ore nel prendersi cura della biblioteca della Provincia. Era confessore e direttore spirituale di molti dei nostri studenti.
In Tietê era ben conosciuto; qui trascorse la maggior parte della sua vita in Brasile.
Molto ricercato come confessore, direttore spirituale e anche per le sue benedizioni, attraverso le quali raggiunse una vasta popolarità. Era un mistico ed è stato un insegnante “sui generis”.
Ho scritto di curiosità e notizie scientifiche in pubblicazioni interne della provincia e riviste dedicate alla spiritualità. È lui l’autore del libro “Teologia delle Realtà Celesti”, manuale scetica e mistica, edito dalla Provincia.
Quando il Seminario Maggiore fu trasferito a Raposo Tavares, San Paolo, vi era anche Padre João. E fu allora che cominciò a manifestare i primi sintomi del morbo di Parkinson, di cui poi è morto.
Affrontò un intervento chirurgico in Germania nel 1969, con senza risultati soddisfacenti. I medici, vedendo il poco che erano riusciti ad ottenere, lo consigliarono di tornare subito in Brasile. Egli diceva di voler morire nella sua seconda patria.
Alla fine del 1972 fu trasferito a Jardim Paulistano, da dove pochi anni dopo si spostò a casa dei benefattori della Congregazione: Dona Elizinha e Narciso Sutiro, nipoti del padre Sutil, perché la donna era sua penitente.
Durante le allucinazioni di e gli svenimenti che lo prendevano Padre João era richiesta se volesse andare alla di lei casa. La coppia, i loro figli e Dona Ela trattarono Padre João con la massima cura e cautela, fino alla morte.
La malattia avanzava sempre di più. Viveva seduto su una sedia, e sempre più curvo come S. Alfonso, e, infine, non parlava più, se non a segni. Senza lamentarsi, rimase privo anche di ciò che più aveva amato in vita: i suoi studi e i suoi libri.
Fino a quando fu possibile, egli fu uno studioso impegnato e uomo di molta preghiera. Celebrò la Messa finché ha potuto, nella sua stanza.
Morì nel pomeriggio del 21 febbraio 1986 e fu sepolto in Tiete. Egli è venerato dalla gente della regione come un santo. (P. Victor Hugo).
CERESP
Centro Redentorista de Espiritualidade – Aparecida-SP
Pe.Isac Barreto Lorena C.Ss.R.(In memoriam)
Pe.Vitor Hugo Lapenta CSsR
Pe.Flávio Cavalca de Castro CSsR
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