(◊ in Francia) P. Augustin Berthe (1830-1907) (Ω in Roma)
P. Augustin Berthe. Roma .1907.
Il P. Berthe nacque il 15 agosto 1830 a Merville, diocesi di Lille. In seguito ad una missione predicata a Solesmes concepì il progetto di diventare religioso Redentorista.
Dopo sei anni come professore al collegio di Auchy, chiese il suo exeat al Cardinale Régnier.
Quando si apprese la sua decisione, egli raccolse molti biasimi. Si diceva: «là non verrà stimato di più. Questo è un uomo tagliato per diventare vescovo, ed ecco che si fa predicatore di contadini!». Ma era proprio l’ideale del giovane e già brillante professore.
Appena entrò nella Congregazione, il P. Berthe prese la decisione di studiare solamente per Dio e per le anime. Durante la sua vita, come missionario, come scrittore e come superiore, si mostrò valente e coraggioso campione delle vere e sicure dottrine.
Per quarant’ anni, predicò numerose missioni e ritiri a tutte le classi della società, ai sacerdoti in particolare. E gli uomini furono sempre la parte prediletta.
Da Rettore ad Avon o a Boulogne-sur-Mer si rivolgeva ai contadini del paese di Meaux, e alle anime avide della parola di Dio. Era ascoltato come un profeta.
Il cardinale Bourret, vescovo di Rodez diceva di lui: «Da molto tempo cerco un uomo che ha abbastanza idee per non avere bisogno di parole».
Il P. Berthe, difatti, aveva una straordinaria facilità di parola, servita da un’immaginazione viva, originale, da un cuore ardente e da espressioni incisive.
Come scrittore, ha composto molte opere. Parecchie di esse fortunatamente furono stampate ed ebbero un lancio straordinario.
Il P. Berthe scrisse:
- La vita di Garcia Moreno: nel 1929 era diffuso in cinquantaquattromila esemplari.
- La vita di S. Alfonso di Liguori in due grandi volumi, settemila esemplari.
- La vita di Nostro Signore Gesù Cristo sessantamila esemplari.
- Pubblicò anche I racconti biblici; opuscoli: Cartouche et Brisson ; Décalogue ou Dynamite.
Il valente scrittore finì la carriera letteraria con un lavoro che cantava dignitosamente le opere dell’Altissimo e la storia del suo popolo intitolato: Jéhovah et son peuple in due volumi: nel 1929 raggiungeva quattordicimila esemplari.
Preparò anche un volume sulla storia degli apostoli e dei tempi apostolici… Insomma apparteneva alla razza di quei salvatori di anime che mettono sempre in esercizio qualche mezzo per la salvezza e la redenzione.
Il P. Berthe unì a queste grandi qualità di missionario e di scrittore, quelle del buon religioso e del buon superiore. Quelli che l’hanno conosciuto ad Avon o a Boulogne o ad Antony possono rendergli questa testimonianza: li diresse sempre con intelligente bontà e si mostrò Padre verso i soggetti.
Non amava le conversazioni inutili, ma dava volentieri il consiglio a chi lo chiedeva con rettitudine. Per lui era un apostolato. La noia era sempre bandita, ma il cattolicesimo liberale non era sempre risparmiato.
Grande ammiratore di Pio IX, del cardinale Pie, di Louis Veuillot, spezzò più di una lancia in favore della vera dottrina.
Il P. Berthe era sempre il più benevolo, spirituale, caritatevole degli interlocutori. Aggiungiamo a sua lode: seppe far regnare sempre nella sua comunità l’amore al lavoro, la carità fraterna, l’amore dei libri e l’amore di Dio.
– Il P. Berthe sul finire della vita diventò Consultore del Rev.mo Padre Raus. Diversi attacchi di apoplessia vennero ad avvertirlo di prepararsi all’ultimo passaggio. Nella sua malattia amava che gli si ripetesse questa strofa del breviario: Se nascens dedit socium, convescens in edulium, se moriens in pretium, se regnans dat in premium [dall’Inno di S. Tommaso “Verbum supernum prodiens”], e non essava di pregare. Morì assistito dal Rev.mo Padre Raus, Rettore Maggiore.
– Si può dire del P. Berthe ciò che si diceva del P. Desurmont: era della razza degli Hofbauer e dei Passerat. – «Dilectus Deo e hominibus, cujus memoria in benedictione est».Eccli. 45-1.
– La sua vita fu scritta dal P. Alphonse Ritzenthaler.
Professione: 8 settembre 1859.
Ordinazione sacerdotale: 7 ottobre 1854.