In memoria di P. Domenico Battigaglia, C.Ss.R. 1930-2019 – Italia.
Carissimi,
Era da poco passata la mezzanotte, quando ieri 3 maggio, festa dei santi Apostoli Filippo e Giacomo, si concludeva il pellegrinaggio terreno di P. Domenico Battigaglia (1930-2019).
Il decesso avveniva in una casa di assistenza per anziani, gestita dalle Suore Missionarie del Catechismo, in Anoia Superiore RC, dove il confratello era ospitato da tempo.
I funerali si sono svolti stamattina in Anoia, presieduti dal nipote P. Antonio Proietto e concelebrati dai confratelli di Tropea e altri tre sacerdoti, con significativa partecipazione del popolo di Dio, soprattutto delle religiose che lui aveva seguito più da vicino negli ultimi anni.
Il vescovo di Oppido Mamertino, Francesco Milito, si era recato per un momento di preghiera nella giornata di ieri.
Sempre oggi abbiamo celebrato nella Congrega di Pagani un altro rito, per permettere ad altri familiari e amici di presenziare. Una decina eravamo i confratelli. Il feretro poi è stato condotto al cimitero di Pagani dove sarà tumulato nella cappella dei Redentoristi.
Il diabete, unito ad una ipertensione costante, e problemi cardiaci accusati anni fa e che avevano portato ad un by pass, sono state le patologie di cui P. Domenico aveva sofferto ultimamente. Io l’avevo incontrato insieme a P. Fortugno più di un mese fa, quando aveva mostrato un certo preoccupante declino.
P. Domenico Battigaglia era nato a Cutro KR il 03 luglio 1930: due mesi, dunque, e sarebbe entrato nel novantesimo anno di età. Emise la sua prima professione il 29 settembre 1950 a Ciorani, quella perpetua il 29 settembre 1953 a Sant’Angelo a Cupolo, e fu ordinato presbitero il 28 ottobre 1956 a Pagani.
Una volta espletato anche a Pagani l’anno di secondo noviziato, fu assegnato alla Comunità di Tropea, da dove, a partire dal 1958, per ben ventitré anni ebbe modo di darsi alla predicazione missionaria. In agosto 1981 fu trasferito a Sant’Andrea Jonio con l’incarico di Superiore per un triennio, alla fine del quale tornò a Tropea, dove rimase assegnato – pur con vari periodi di assenza a motivo di salute e di famiglia – fino al 2007, quando le condizioni di salute consigliarono il suo trasferimento presso la nostra infermeria di Pagani.
Le insistenze (e … resistenze) mostrate dal confratello fecero che i Superiori gli consentissero il ricovero permanente presso la struttura di Anoia, gestita da Suore alle quali egli era affettivamente legato, e a favore delle quali fino a un paio di anni fa egli garantiva un servizio di cappellania e di animazione spirituale..
Ricordare P. Battigaglia vuol dire considerare anche una sorta di “vocazione di famiglia” nella quale quella sua personale ebbe modo di attecchire e di germogliare. Lo zio materno, P. Domenico Farfaglia cssr, che fu anche Superiore Provinciale, contribuì a creare tra i parenti una stima tale per la nostra Congregazione, che ne nacquero alcune chiamate alla vita religiosa apostolica Redentorista.
Questo elemento marcò sin dalla più tenera età il percorso umano del piccolo Domenico, e in qualche modo lo ha segnato da adulto.
Fatto sta che con lui scompare un missionario “vecchia maniera”, di quelli che pur in mezzo a mille disagi e sacrifici visitavano in modo capillare paesi e villaggi (nel caso di P. Domenico soprattutto quelli calabresi) per portare il vangelo e annunciarlo in modo vigoroso, secondo schemi collaudati e spesso con contenuti di qualità: almeno per quegli anni, seguendo i dettami dell’oratoria, trasmessi spesso da un predicatore all’altro, o comunque ben studiati in anticipo. In questo P. Domenico si avvaleva di una memoria prodigiosa, che stupiva per la precisione con cui ricordava parola per parola un pur lungo sermone. Non solo missioni popolari, ma anche tridui, novene, quarantore sono state il suo “forte”.
Questa tempra di missionario vecchio stampo si univa in lui ad una semplicità di approccio alla gente: qualità che gli procurava molte amicizie, che lui gelosamente custodiva nel tempo. E la gente ricambiava, perché apprezzava in lui anche una certa coerenza di vita, uno stile e un modo di presentarsi fondamentalmente semplice. E il fatto che nella sua giornata ci fosse il dovuto spazio alla preghiera e alla cura dello spirito, che lui raccomandava nelle sue prediche.
Un terzo elemento che soprattutto i suoi compagni di comunità ricordano, era la sua fraterna giovialità, che lui esercitava nella condivisione della mensa e della ricreazione, magari con qualche partita a carte. Questo tratto gioviale del suo carattere attirava anche le religiose, a favore delle quali ha predicato lungo gli anni esercizi spirituali e tenuto conferenze.
Sia il Signore ricco di misericordia verso questo confratello che è stato così zelante nel predicare la sua Copiosa Redemptio. La Madonna del Perpetuo Soccorso, Sant’Alfonso e tutti i nostri santi e beati accolgano festosi la sua anima in paradiso.
P. Serafino Fiore cssr
Superiore Provinciale
Prot. P050/ 2019
Ciorani, 4 maggio 2019
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Database Ufficiale CSSR
- Cognome = Battigaglia
- Nome = Domenico
- Nazionalità = Italia – (Provincia di Napoli)
- Nato = 03-Lug-1930
- Morto = 03-Mag-2019
- Professione = 29-Set-1950
- Sacerdote = 28-Ott-1956
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