Basso Giacomo redentorista

P. Giacomo Basso (1787-1849). – Italia.

P. Giacomo Basso (1787-1849)

Nacque a Montecorvino Rovella nel 1787, quando S. Alfonso volò al Cielo.

Nell’ anno 1823 diede alle stampe le sue «Riflessioni Critiche» piene di scienza e di buon senso, che furono presentate al pubblico dal Padre Ventura, allora già celebre. Dice l’ illustre Teatino:

«Per la consolazione di Santa Chiesa, Iddio le ha dato in questi ultimi tempi un uomo, che tutte le virtù di un Santo ha saputo unire al più vasto sapere di un dotto.
Apostolo zelante e Teologo profondo, Alfonso de’ Liguori, propagò un sistema di Teologia Morale che, evitando gli estremi, e di un ributtante rigorismo e di un lassismo corrompitore, venisse a sopire le dispute che tenevano fra loro divisi i reggitori delle coscienze.

Formidabili avversari tentarono di arrestarlo; ma Egli con la solidità delle sue Apologie, e coll’ eroismo di una mansuetudine a tutta prova, riuscì a trionfare.
La dottrina del nostro pacifico Dottore è stata colmata di lodi da ben cinque Sommi Pontefici; l’ Italia non solo, ma la Germania, la Francia, la Spagna le hanno reso gli omaggi più lusinghieri, e la Sacra Congregazione dei Riti ha dichiarato che negli scritti di questo Dottore non vi è cosa che possa censurarsi.
Questi titoli però non hanno potuto garantire la Morale del Beato Liguori dagli assalti di un nazionale. Ma siccome il sistema morale del nostro Beato è stato da lui adottato, sostenuto, delucidato, diffuso per modo che può dirsi un sistema affatto Liguorino; siccome l’equiprobabilismo non è divenuto comune fra noi, se non in conseguenza della lettura e dello studio delle opere morali del Beato Alfonso; così bisognerà conchiudere che al «Pedante» è accaduta la disgrazia che incontrò Diomede, cioè, che, perseguitando un nemico, a ferir venne una divinità.
Il nostro censore ha veduto il trionfo del lassismo nel successo sempre crescente che ottiene la Morale del Beato Liguori, e questo pericolo tutto ideale gli ha fatto impugnare l’ arma del raziocinio contro un nemico che la Chiesa e il mondo cristiano non riguardano affatto siccome tale.
Se il Pedante fosse stato abbandonato a se stesso, nessuno certamente si sarebbe dato il fastidio di funestare lo zelo, scrivendo contro di lui; ma siccome alcuni zelanti propagandisti del rigorismo, animati da quale spirito, si sono incaricati di diffonderlo principalmente fra i giovani Chierici e ancora fra i laici; due classi di persone, che per difetto di lumi, non possono garantirsi dall’ adottare i pregiudizi che la lettura di esso potrebbe in loro creare, non posso, perciò che applaudire alle «Riflessioni Critiche» del P. Basso, la cui potente logica e grande erudizione hanno fatto giustizia delle ingiurie accumulate contro il Santo e dotto Fondatore.

Il P. Basso schiacciò realmente il suo avversario. «Benché il Beato Liguori, egli dice, non sia stato né il primo, né l’ unico scrittore che tal sistema ideasse; nondimeno bisogna convenire che può dirsi esclusivamente l’autore dell’ Equiprobabilismo.
Egli ne rafforzò le fondamenta meglio di tutti i suoi predecessori, e lo avvalorò d’ una tale quantità di prove e d’ autorità da renderlo plausibile e solido quanto può riuscir tale agli occhi di ogni uomo ragionevole un sistema filosofico morale.

Egli ne mostrò cogli scritti la verità e la fermezza; e con i fatti l’ utilità e la dolcezza con cui opera il profitto delle anime.

È vero dunque che dal Beato solo deriva a questo sistema il suo lustro, il suo credito, la sua celebrità i suoi progressi. È vero altresì che l’ esame fatto in Roma di tutte le sue opere e del suo sistema singolarmente, importa troppo, e dà a pensare».

Il Padre Basso si chiede quindi come mai il Censore, dopo le dichiarazioni della Chiesa osa proscrivere la dottrina del Beato, e confuta ad una ad una tutte le sue osservazioni» (P. Berthe n° 2000 )

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Il P. Basso fu rettore dal 1833 al 1839 in Pagani, ed ebbe per sudditi i Padri Mautone G. B., Altarelli, Bocchino, Alfano (ministro), Fusco Vincenzo, Saccardi, Carbone, Papa, Martino, La Notte, Berruti, Tortora, Rispoli, Nigri, Caudone, Rossi Matteo, Panzuti e Ribera.

Edificò il Quarto a mezzogiorno con otto camere nell’ anno 1835 . Cambiò le bottiglie di creta in quelle di cristallo nel Refettorio. Nelle Consulte vi sono parecchie firme del Ven. P. Ribera.

P. Basso fu sempre esemplare e grande operaio nella Vigna del Signore.
Morì di podagra nel Collegio di Tarsia in Napoli il dì 21 Gennaio 1849, avendo di sua età anni 62, e di Congregazione 48.

Nel nostro Collegio di Marianella si conserva il suo magnifico ritratto ad olio con la seguente iscrizione:

«Respice quisquis es effigiem Patris Jacobis Basso C. SS. R. viri in agendo eximia dexteritate pollentis, in sacris disciplinis eruditi, in regulari observantia diligentissimi, qui charitate in proximum adeo incendebatur ut tum consilio devios, tum elemosina pauperes juvans hilari vultu omnes exiperet.
Obiit Neapoli XIII Kal. Februarii Anno Reparationis Salutis MDCCCXLIX, aetatis suae 62,  Congregationis An. 48.
( Berthe, 1200 ).

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Profilo tratto da
Biografie manoscritte del P. S. Schiavone
– vol.1 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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P. Giacomo Basso, redentorista nativo di Montecorvino Rovella, fu sempre esemplare e grande operaio nella Vvgna del Signore. Godette della stima e dell'affetto di tutti i confratelli.
P. Giacomo Basso, redentorista nativo di Montecorvino Rovella, fu sempre esemplare e grande operaio nella vigna del Signore. Godette della stima e dell’affetto di tutti i confratelli.

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