Barricelli Giovanni (Bernardo) redentorista

Fratello Bernardo Barricelli (1912-1998) – Italia.

Il 27 luglio 1998, a circa due settimane dalla morte del Fratello Vella Raimondo, il Fratello Bernardo Barricelli della Comunità di Pagani, all’età di 85 anni, ha chiuso la sua esistenza terrena per entrare nella gloria del Cristo risorto a contemplare il volto di Dio, da lui tanto amato e pregato.
In seguito ad una caduta, avvenuta il 23 luglio 1998, che gli aveva provocato la frattura del femore e di un’anca, veniva ricoverato nell’ospedale civile “S. Leonardo” di Salerno, dove, alle ore 16,30 di lunedì 27 luglio ha cessato di vivere.

Bernardo, all’anagrafe Giovanni, era nato a Macerata Campana (CE) il 25 novembre del 1912; giovanissimo, seguendo le orme di suo fratello Marco, viene accolto nella nostra Casa di Lettere. Trascorso il periodo di Postulato, nel 1932, anno bicentenario della nascita della Congregazione, viene ammesso al noviziato.
Il 25 ottobre 1933, sette mesi dopo la professione di suo fratello Marco, emette i voti temporanei di povertà, di castità , di obbedienza e di perseveranza, e a distanza di quattro anni, il 26 ottobre 1937, si consacra in modo definitivo alla sequela di Cristo Redentore con la professione perpetua.
Con la professione religiosa cambia il nome di battesimo di Giovanni in quello di Bernardo, quasi a significare la nascita, sulla radice del battesimo, di una nuova personalità spirituale: quella religiosa impegnata al raggiungimento della perfetta carità. Con la professione entra a far parte, a tutti gli effetti, come vero missionario della famiglia religiosa Redentonsta; vive il suo apostolato attraverso gli umili servizi a favore delle varie comunità dove l’obbedienza lo chiama.

Ha vissuto nelle comunità di Ciorani, di Materdomini, di Lettere, di Colle s. Alfonso e di Pagani; le sue attitudini umane e la sua capacità di lavoro, lo hanno portato a ricoprire gli incarichi di cuoco, di pasticciere, di economo, di sacrista e di collaboratore liturgico (nella basilica di Pagani era solito accompagnare con la musica e il canto le celebrazioni liturgiche).
Nei 65 anni di piena consacrazione al Signore, ha avuto modo di evidenziare i principali aspetti della sua spiritualità: attitudine alla preghiera, devozione alla Madonna, amore a S. Alfonso, fedeltà alla vocazione, grandissimo attaccamento e stima all’ideale, anche umano e concreto, della vita religiosa, desiderio di comunicare agli altri, confratelli e laici, il suo amore alla Madonna e la necessità di conversione alle radicali esigenze del Vangelo.

Talvolta, con qualche punta di sufficienza, abbiamo giudicato non “moderno il suo linguaggio e superate alcune forme della sua idealità di vita consacrata, e forse lo erano; questo, però, non deve farci perdere la comprensione di un’esistenza profondamente convinta della propria identità di religioso totalmente orientata verso il Cristo Redentore, la vita della Chiesa e della Congregazione. Chiunque intratteneva a parlare con lui, andava via con la sensazione di aver incontrato un uomo che non aveva altro orientamento che Gesù Cristo, la Madonna, la Congregazione e l’impegno missionario della Congregazione.
Aveva ricevuto la sua formazione negli anni trenta con categorie religiose diverse dalle nostre, però quello che deve restare sempre immutabile, nella sua come nella nostra vita, è la continuità della scelta fondamentale che è quella di orientare l’esistenza verso il Cristo.
Profondo era il suo senso di appartenenza alla famiglia religiosa; s’interessava attivamente delle missioni, della vita in genere della Provincia e della Congregazione; in particolare si interessava delle vocazioni e dei giovani in formazione per i quali ogni giorno recitava il Rosario; al contrario, grande era la sua tristezza quando in Provincia c’era qualche motivo di sofferenza.
La sua è stata una vita vissuta nella semplicità e nel nascondimento, nella preghiera e nel silenzio, nel lavoro e nel dono di sé a Dio; attraverso queste virtù ha cercato di realizzare quell’ideale di perfetta carità che lo rendesse simile a Cristo.

La sua morte è avvenuta mentre a Pagani si celebrava la novena in preparazione alla festa di s. Alfonso. Ci consola la fiducia che abbia celebrato in paradiso con il santo Fondatore, tanto amato in vita, questa gioiosa ricorrenza della nostra famiglia religiosa insieme a tanti altri confratelli che hanno seguito questa vocazione e hanno donato la vita al ministero dell’evangelizzazione e dell’annuncio di Gesù Redentore ai più abbandonati.

P. Antonio Di Masi
Superiore Provinciale

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Dalla Lettera Circolare
del 4 agosto 1998

Fratello Bernardo Barricelli con la sua mole "riempiva" la Casa e la Chiesa. Ha vissuto la propria identità di religioso totalmente orientata verso il Cristo Redentore, la vita della Chiesa e della Congregazione. Chiunque si intratteneva a parlare con lui lo avvertiva chiaramente, anche se le sue "categorie spirituali" apparivano datate, cioè di altri tempi.
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Altro Profilo
Fr. (Bernarlo) Barricelli Giovanni
di Angelo e Maria De Gennaro.
(scritto mentre eran ancora in vita) 

Nato a Casalba di Capua (ora Macerata Campania) il 25.11.1912 = Prof. 26.10.1933.

  • Nel 1936 a Lettere (con Fr. Michelangelo, Celestino, Rosario)
  • 1948 a Materdo­mini (con Fr. Michele, Gerardo, Francesco, Antonio)
  • 1955 a Pagani (con Fr. Ciccillo, Cesare, Giuseppiello..)
  • 1960 di nuovo a Materdomini
  • 1970 di nuovo a Pa­gani, ove risiede.

E’ fratello germano di Fr. Marco. Entrambi secondo il Cuore di Dio, ben formati nella scuola di S. Alfonso e camminano sulla stra­da di S. Gerardo: umili e laboriosi. Di poche parole e di fede since­ra, tenendo Dio avanti ai loro occhi, fratelli di sangue e fratelli di Religione; due Redentoristi identici.
Questi è bravissimo cuoco, è il migliore pasticciere della nostra Provincia.
Ha un fisico ciclopico ed ama la musica, né si nega mai per suo­nare l’organo della Basilica di S. Alfonso e per cantare ss. Messe, Funerali, ed altre Funzioni Eucaristiche con la sua solenne e forte voce baritonale.
Perpetuo.Economo della Casa. A stento riesce a ca­larsi nel ritmo della vita moderna. Ha molta nostalgia delle antiche tradizioni…
Non risparmia a nessuno qualche predicozza sulla morte, ed al­tro simile. Molto pio ed esemplare. Non vede mai la televisione: per­dita di tempo.. Gli piace restare in compagnia di Gesù Eucaristico e resta fino a tarda ora in coro per pregare” (P.M.S.).

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da Ricordi di fraterni amici

di P. Francesco Santoli
Tip. Lioni 1980.

Due immagini di Fratello Bernardo: a sinistra, sorpreso dallo scatto del fotografo mentre è seduto all'organo; a destra mentre rinnova i voti con profonda devozione.

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