P. Pietro Barone (1868-1946) – Italia.
Ad un missionario Redentorista sono indispensabili tre requisiti: santità, scienza e… salute, che costituiscono il famoso «triplex funiculus!».
Nel 1887 primo centenario del glorioso Transito di S. Alfonso, il giovane diciassettenne Pietro Barone aspettava sulla pittoresca collina di Lettere l’ora della emissione dei voti religiosi.
A Pagani frattanto si discuteva intorno a questo atto solenne, che decide l’avvenire di un’anima. Al pio e intelligente novizio di Pellezzano mancava qualche cosa…: era troppo gracile ! Non avrebbe avuto forze bastevoli per resistere alla dure fatiche dell’apostolato…
Questo motivo indusse il Superiore Provinciale P. Andreoli a rimandargli di un anno la Professione. Ma un gesto ispirato del P. Fusco mutò l’angoscia in giubilo. «Incomincia – disse al giovane -una novena in onore della Madonna del Rosario di Pompei». Sorpresa! Al nono giorno dell’ardente preghiera il gracile novizio, toccando il Vangelo, diventava professo della Congregazione del SS. Redentore.
Ha già compiuto 50 anni da quel giorno fatidico; cinquant’anni pieni di apostolici lavori. A 67 anni don Pietro mostra ancora un vivo ardore giovanile. Egli è attualmente il Magister spiritus dei nostri Chierici studenti.
Il 2 ottobre 1937, la Provincia Napoletana ha felicitato con gioia cordiale questo caro Confratello, tanto esemplare. Alla festa rituale erano presenti il P. Provinciale Parlato, il P. Mazzei, Consultore Generale, ed altri amici.
Il simpatico vegliardo gradì le manifestazioni affettuose della Comunità di S. Angelo a Cupolo, ma si commosse assai alla benedizione inviatagli dal santo Padre Pio XI, in una elegante pergamena.
Il P. Barone morì a Pagani, il 6 febbraio 1946. Era nato a Pellezzano il 14 dicembre 1868; aveva professato il 2 ottobre 1887; ed era stato ordinato sacerdote il 2 luglio 1894.
S. ALFONSO, anno 1937, pag. 221.
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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985