63. Avanti in salita.
Non sono più schiavo ma figlio.
Più di centomila anni
l’uomo è stato come l’erede,
fanciullo,
non molto diverso dallo schiavo,
dipendente da tutori e amministratori
fino all’età stabilita dal padre.
Così anche noi,
membra della specie umana,
quando eravamo bambini
fummo fatti schiavi degli elementi.
Ma quando si compì il tempo,
il Padre inviò suo Figlio,
te, Gesù Cristo, mio Signore,
nato di donna,
sotto la Legge
per riscattare chi era sotto una:legge
e noi fossimo tutti adottati
per figli.
Di suo Figlio
egli ha mandato lo Spirito,
lo Spirito tuo, Signore,
ai, nostri cuori
e grida: «Abbà! Padre!».
Per volere di tuo Padre
non sono più schiavo ma figlio
e se figlio, erede.
Una volta, nella preistoria,
quando Dio non lo conoscevamo,
servivamo come schiavi
quelli che per natura non erano dèi;
ora però conoscendo Dio,
meglio, da Dio essendo conosciuto,
come potrei riconvertirmi
a quei deboli e meschini elementi
per servirli come un tempo?
Sono ancora tentato comunque,
di prostrarmi al Potere,
bruciare a Venere l’incenso,
e superstiziosamente osservare
giorni, mesi, stagioni e anni!
Invece di tornare indietro in discesa,
fa’ che vada avanti, in salita,
nel mondo nuovo che sta crescendo,
certo, Signore,
che non ti dèsti da fare inutilmente
a mio riguardo.
(Lettera ai Galati, cap. 4,1-10)
Costituiti figli da Dio Padre, ora ci viene chiesto di dedicare tutte le nostre più vive energie, al suo pieno sviluppo spirituale di questo dono. Non possiamo rimanere a guardare superstiziosamente per giorni, mesi, stagioni e anni!
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Paul Hilsdale
Nel Signore Gesù – Preghiere dalle lettere di Paolo
ed. 2004
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