33. Salve, o nitida colomba A Maria Immacolata. Il testo, di autore sconosciuto, appartiene alla tradizione redentorista anche se non è conosciuto da molti. Salve, o nitida colomba, d’altra pace messaggera, per te più non è qual era Serva e ria l’umanità; per te bella ed illibata, o Concetta Immacolata. Tentò invan l’invitto piede di ferirti il serpe infido, sibilò di rabbia un grido per cotanta novità. Tu la testa gli hai schiacciata, o Concetta Immacolata. Sei di Iesse la radice, vaga rosa porporina. Te davidica regina il Dio forte proclamò, di astri vivi inghirlandata, o Concetta Immacolata. Non dovea di Dio la figlia alma aver di un fallo impura, la più bella creatura che la man di Dio creò, La più pura, la piú grata, o Concetta Immacolata. Non dovea l’eccelsa Madre di quell’Agno Immacolato farsi Ancella del peccato della trista eredità; fosti tu la preservata, o Concetta Immacolata. Non dovea quell’alma santa cui fu nube il Dio di amore, fu suo tempio il suo bel core nell’odor di santità, fosti sposa e sposa amata, o Concetta Immacolata. Te dei secoli vetusti, come stella del mattino, te mostrava il Re divino ai Veggenti d’ogni età, d’aurea luce il crin fregiata, o Concetta Immacolata. Salutò, qual bionda Aurora del gran Sol nunzia felice, te, celeste Imperatrice, l’inspirata Antichità; e suonò la cetra amata, o Concetta Immacolata. Fu tal suon d’orror tremendo negli abissi al rio Satanno; rammentò l’antico inganno, la sentenza rammentò. A terror di lui sei nata, o Concetta Immacolata. Esultò di gaudio immenso la celeste Gerarchia, e il bel nome di Maria tra le schiere echeggiò: sorgi, e vieni coronata, o Concetta Immacolata. Or già grida il mondo intero: bella colpa omai felice dell’antica Genitrice la gran colpa si scontò. Trionfasti salutata, o Concetta Immacolata. Volgi dunque il tuo bel giglio; a noi supplici ti presta; la ragion del pianto è questa dacci il Dio che ci salvò! Tu sei Madre ed Avvocata, o Concetta Immacolata. (Fonte del testo: ADA p.30)