109. Amore per il denaro.
Se abbiamo di che mangiare e vestire insegnaci ad accontentarci, Signore.
Niente noi abbiamo portato
in questo mondo
perché non possiamo
portarne fuori niente;
ma se abbiamo di che mangiare
e vestire
insegnaci, Dio, ad accontentarci.
Quelli che vogliono arricchirsi
cadono in tentazione,
in un laccio,
in molte bramosie insensate e funeste
che fanno affogare gli uomini
in rovina e perdizione.
Mi hai avvertito, infatti che
l’amore al denaro
è la radice di tutti i mali;
per il suo intenso desiderio
alcuni si sono allontanati dalla fede
e si sono trafitti con molte pene.
Ma tu insegnami a fuggire queste cose
a perseguire la giustizia,
la preghiera, la fede,
l’amore, la resistenza alle difficoltà,
la mitezza.
Spinto dalla tua grazia voglio
combattere la buona battaglia
della fede,
concentrandomi sulla vita eterna
a cui sono stato chiamato,
e osservare il comandamento
facendo il mio lavoro
in modo pulito, irreprensibile,
fino alla manifestazione
del Signore nostro
Gesù Cristo.
Credo che la sua verità totale
e la sua bontà,
a suo tempo
saranno rivelate
da te, nostro beato e unico Sovrano,
Re dei re e Signore dei signori;
Solo tu sei immortale
inabitante una luce inaccessibile:
nessun uomo ti ha mai visto
né può vederti.
A te onore e forza eterna.
Amen.
(Prima Lettera a Timoteo, cap. 6,7-16)
La progressiva scristianizzazione del nostro mondo occidentale può essere misurata dal nostro attaccamento al denaro, e da una conseguente moltiplicazione di «bramosie insensate e funeste». L’attaccamento ai soldi è una passione che ci prende e ci soffoca fino a spegnere il desiderio di condividere parte dei nostri averi, non solo il sovrappiù, a paesi colpiti dallo spettro della fame, con bambini denutriti e genitori senza istruzione, economicamente disperati e ricchi solo di angoscia.
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Paul Hilsdale
Nel Signore Gesù – Preghiere dalle lettere di Paolo
ed. 2004
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