4. L’AMORE DEI SANTI PER MARIA
Maria, Madre buona, supera in amore tutti i suoi figli. Essi l’amino più che possono: Maria li amerà sempre di più. La amino quanto san Stanislao Kostka, che aveva per questa cara Madre una tenerezza tale che invogliava ad amarla chiunque lo udiva parlare di lei.
Egli aveva inventato nuovi vocaboli e nuovi titoli, con cui la onorava. Prima di ogni azione, rivolgendosi a qualche sua immagine le chiedeva la benedizione. E quando recitava l’Ufficio divino, il rosario o altre preghiere a Maria, lo faceva con tale trasporto e devozione, che sembrava parlasse faccia a faccia con lei.
La amino quanto il beato Ermanno, che la chiamava sua “Sposa d’amore”, e che da Maria fu onorato con il nome di sposo; quanto san Filippo Neri, che tanto si consolava al solo pensiero di Maria, e perciò la chiamava “la sua delizia”; quanto Giacomo da Milano che, per dimostrarle la tenerezza del suo affetto, giungeva a chiamarla “mio Cuore” e “Anima mia”.
La amino ancora come quel grande innamorato di Maria, san Bernardo, che la chiamava “Ladra dei cuori”, e per esprimerle il suo ardente amore le diceva: “Non mi hai forse rubato il cuore?”.
La chiamino pure la loro “Innamorata”, come faceva san Bernardino da Siena, che ogni giorno andava a visitarla davanti ad una devota immagine, per dichiararle il suo amore con teneri colloqui. E a chi gli domandava dove andasse ogni giorno, diceva che andava a trovare la sua Innamorata.
La amino pure come san Luigi Gonzaga, il quale bruciava tanto di amore verso Maria che, appena sentiva nominare il suo dolcissimo nome, s’infiammava sul volto, manifestando così all’esterno l’ardore del suo cuore.
La amino come san Francesco Solano che, con santa follia, accompagnandosi con uno strumento musicale a volte si metteva a cantare canzoni d’amore davanti ad una immagine di Maria, dicendo che cantava la serenata alla sua diletta regina, come fanno gli innamorati.
La amino pure come l’hanno amata tanti suoi servi, che non sapevano più cosa fare per dimostrarle il loro amore. […]
Desiderino pure di dare la vita, per dimostrare il loro amore verso Maria, come desiderava Alfonso Rodriguez. Arrivino perfino […] ad imprimersi l’amabile nome di Maria sulla carne per mezzo di un ferro rovente, per renderlo più marcato e durevole, come fecero, spinti dall’amore, i suoi devoti Battista Archinto e Agostino d’Espinosa, entrambi della Compagnia di Gesù.
Qualunque cosa gli innamorati di Maria facciano o pensino di fare per dimostrarle il loro amore, mai essi arriveranno ad amarla quanto essa li ama! […] Infatti la riconoscente Regina non si fa mai superare nell’amore dai suoi devoti. Maria, imitando in questo il nostro amorosissimo Redentore Gesù, contraccambia l’amore dei suoi devoti moltiplicando per loro i suoi benefici e favori.
Esclamerò dunque, con sant’Anselmo:
Preghiera
Mio amato Salvatore Gesù e cara Madre Maria, il mio cuore arda sempre per voi e si consumi d’amore l’anima mia. Ma io non posso amarvi senza il vostro aiuto: concedetemi dunque, per i meriti vostri, non miei, la grazia di amarvi quanto meritate.
O Dio d’amore, che sei giunto a morire per gli uomini tuoi nemici, come potrai negare, a chi te la domanda, la grazia di amare te e la Madre tua? (da Le Glorie di Maria, Parte I, I, 3)
Dal tuo celeste trono, Maria, rivolgi a noi
pietosa gli occhi tuoi per una volta sol.
E se a pietade il cuore poi mover non ti senti,
allora noi siam contenti che non ci guardi più.
Mira che ingrati e rei noi siam col tuo Signore;
mira che il suo bel cuore con noi sdegnato sta.
Ma se tu vuoi placarlo, basta una tua parola.
Bella Maria, tu sola puoi farci perdonar.
Ogni giorno un’immagine di Maria