P. Pasquale Amendolara (1723-1758) – Italia.
Nacque a Contursi il 20 Dicembre 1723.
Si ritirò in Congregazione l’ anno 1747.
Perché santo e dotto era molto caro al nostro Padre S. Alfonso. E quando morì il Padre Ruscigno, vittima dei lavori di scritturazione delle Opere del Santo, egli fu scelto per successore nell’aiutare il Santo Fondatore nello scrivere le tante sue opere, ma presto soccombé anch’egli alla fatica.
Morì nell’ anno 1758, dopo 6 anni di sacerdozio, il dì 1° Maggio, all’ età di 35 anni circa.
Il 29 Agosto 1750 P. Amendolara scriveva al Rettore di Pagani P. Fiocchi: «In Caposele una donna non potendo partorire, stante che il feto si era posto a traverso, e per sentimento del Medico Santorelli stimata morta, senza punto speranza di vita; posero una lettera di P. Sportelli sopra della povera donna con una gran fede, e così partorì liberamente….»
Il 23 Novembre 1755 S. Alfonso scriveva così da Benevento al P. Pasquale Amendolara in Pagani.
“Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa !
Mi rallegro che il P. Mazzini sta meglio, ma poteva aspettare un altro poco , e non partirsi colla febbre. Va bene per quel che avete fatto per Fr. Cimino.
Scriva V. R. al P. Caione che parli o scriva da parte mia (ma meglio sarebbe che parlasse) all’Arcivescovo (di Conza) per Polestra e Melaccio. Ma frattanto bisogna che Polestra Melaccio si apparecchino per l’ esame del suddiaconato, perché l’ Arcivescovo vorrà esaminarli.
Bisogna che sappiano li trattati de Horis Cananicis, de Ordine, et signanter de Subdiaconatu, ed anche de Sacramentis in genere. Dite al P. Siviglia che in ciò li diriga.
Mando a Ciorani gli scritti del P. Mazzini.
Per il Fr. (Ignazio) Fiore già si traffica.
Ho scritto già altri Ciorani ed a Napoli per le Morali e Pratiche.
Qui seguita la Missione con gran concorso. Sabato comincerà la missione qui stesso a quattro altri luoghi, ed anche ai nobili. Ci sono molti che si vogliono ritirare (nella Congregazione), ma son chiamate di esercizi e di Missioni: han bisogno di maturarsi. Abbiamo fatto una grande amicizia coi Gesuiti.
Qui si sta istituendo una bella congregazione di ecclesiastici giovani per renderli operari.
Benedico tutti e specialmente gli studenti. Io, verso lì 21 dicembre, sarò di ritorno. Mi pare mille anni. Finora sono stato malato due volte. Ora sto bene, e si fatica.
Viva Gesù e Maria!
Il P. Spera fatica e tira avanti!
(Dite) al P. Mazzini che inculchi nel Capitolo per un difetto troppo grande, se alcuno, scrivendo ad uno dei nostri, mette sulla lettera cose di coscienza, e poi dentro non sieno cose di coscienza.
Questo scrivetelo (anche) da parte mia al P. Caione, acciò lo predichi in Capitolo.
Viva Gesù e Maria!
Se avete occasione, mandatemi più cartoline delle Visite venute da Napoli. Vedete quando da Ciorani vengono qui le cavalcature.
Viva Gesù e Maria!
Mandate cento Visite a Ciorani, acciò me le mandino qui per la prima occasione. Viva Gesù e Maria!
Fratello Alfonso del SS. Redentore
(Lett. 1-313- Berthe pag. 518, 583).
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Profilo tratto da
Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone – vol.1
Pagani, Archivio Provinciale Redentorista
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