P. Ludovico Altarelli (1762-1852) – Italia.
Ludovico Altarelli (1762-1852).
Nacque in S. Paolo di Nola nell’anno 1762. Dice il P. De Luca: venne civilmente educato dai suoi onesti genitori nel Seminario tanto celebre di Nola.
Tutto sorrideva in lui, ingegno, bellezza di volto, alta statura, robustezza di complessione, e voce forte nonché commovente.
Pareva dunque destinato dal cielo a compiere grandi disegni, e questi furono, certamente, manifesti all’Altarelli quando si setì ispirato a lasciare il mondo, e correre a militare sotto le bandiere del Divin Redentore nella Congregazione di questo titolo, da pochi anni prima istituita dal zelante Missionario napoletano Alfonso M. de Liguori, allora ancora vivente.
Fu infatti ammesso tra le falangi di Alfonso a guerreggiare le guerre del Signore, e già l’Altarelli era Sacerdote da due anni nella Congregazione, quando Alfonso moriva con fama di Santo.
Figlio spirituale di sì gran Padre, divenne l’erede dello spirito suo, e da Padre giovane e da Padre vecchio fu sempre lo specchio della virtù.
Quindi dai Superiori Generali dell’ Istituto venne prescelto più volte a Prefetto della studiosa gioventù della Congregazione, e in seguito destinato Rettore nella prima Casa dell’Istituto, cioè Ciorani.
Commendevole per l’ esattezza dell’ osservanza regolare, per lo spirito di povertà, per la prudenza, per la carità col prossimo e soprattutto con gli infermi, per l’ ubbidienza ai Superiori, che venerava come luogotenenti di Dio, e per l’ amore a Maria SS.ma Addolorata, e per ogni altra virtù. Lo è soprattutto per la qualità di esimio predicatore, che accoppiava al dono della voce una carica affettiva tutta particolare, capace di farsi padrone dei suoi ascoltatori.
Se poi si vuole un carattere più preciso dell’ Altarelli, lo si troverà nella eccedente scrupolosità in che sempre visse, e lo accompagnò fino alla tomba; per cui purificò se stesso, e fu di esercizio di pazienza agli altri. Benedetta l’ anima sua, che, purgata abbastanza nel crogiuolo degli scrupoli e delle tribolazioni, nonché della lunga infermità travagliata, carica di meriti, volava al Cielo il giorno 8 novembre 1852, alle ore 16.15 ( cioè alle 10 a.m.), tra il pianto di tutti.
Si, non era più degno della terra un uomo che viveva da circa 20 anni tutto per Dio. Ecco che arrivò il tempo, quando assalito da uno stravaso, munito di tutti i Sacramenti, moriva con la morte dei Giusti, articolando queste ultime parole: «Padre Rettore, vi ringrazio della carità che mi avete fatta».
Questo Rettore medesimo, P. Benedetto Giordano, ne pronunziò il funebre elogio nella Messa cantata dal rettore della Piazza, e così finì la scena di questo mondo per il P. Altarelli».
In altro registro delle Messe trovo scritto queste altre belle notizie:
«Il P. Ludovico Altarelli, decano della Congregazione, ed ultimo dei Padri contemporanei del nostro santo Fondatore, è stato un celebre Missionario che ha lasciato nelle Provincie di Basilicata, di Terra di Lavoro, del Principato Citeriore, e nel Contado di Molise, il suo nome di benedizione per i lavori apostolici sparsi in quelle contrade per mezzo della sua predicazione.
«Egli si distingueva con fare la Predica Grande. Per quanto grandi fossero state le Chiese, e lungo il corso delle Prediche, mai perdette la sua sonora voce. Predicando egli le Missioni, ordinariamente riuscivano fervorissime.
«Aveva poi una coscienza delicata sino allo scrupolo; era pronto nell’ ubbidire; rigido nella povertà; fervoroso nel pregare, molto devoto di Maria SS.ma.
«Presentava, in somma, nella sua persona il perfetto modello del religioso distacco. Era umile, paziente, devotissimo della Messa, che non lasciò mai di celebrare ad onta della sua avanzata età, e i suoi incomodi abituali, eccetto quando era obbligato a custodire il letto.
«Ed ogni mattina, per venti e più anni, ultimi di sua vita, non potendo occuparsi d ascoltare le sacramentali confessioni perché fieramente tormentato da scrupoli, se la passava nel Coro ad ascoltarsi quante Messe si celebravano. Era in una parola l’edificazione della Comunità.
Fu più volte Prefetto degli Studenti e Rettore del Collegio di Ciorani. (Dal 1823 al 1829).
Alle sue antiche e continue infermità, se ne aggiunsero delle nuove, da lui sempre sofferte con invitta pazienza: prima di morire fu obbligato per 22 giorni a starsene a letto.
Munito di tutti i Sacramenti, cessati i dolori, sgombrati pienamente gli scrupoli, e, mirando con occhio giulivo la morte da lui sempre sospirata, dopo un terzo d’ora di placida, nel nostro Collegio di Pagani, l’ 8 novembre 1852, rese dolcemente la sua anima a Dio, avendo di età anni 90, mesi 5 e giorni 8».
Il suo bellissimo Ritratto si trova nel Collegio di Pagani con la seguente epigrafe:
Rev. P. Ludovicus Altarelli Terrae S. Pauli, traditionem Sodalitii nostri veiculum, Fundatoris obitum Sacerdotio jam insignitus ploravit, cujus vero senectus plus vita immaculata quam annorum numero venerabilis quippe qui spiritu, pietatis fervente in Deum ac Virginem amorem mortificatione suique contemptu, insignis regularis tenacissimus observantiae et custos vere apostolicus ore rutundo simplici sed virili eloquentia tonabat, cordaque conterebat tandem senectus molestiis conscientiae, ancoribus patienter toleratis. – Obiit VI Id. Nov. A.D. 1862, aet. suae 89, m. 10, d. 25.»
Mi raccontava in S. Angelo a Cupolo il P. D. Domenicantonio Cianciulli che egli si trovò presente quando il P. Altarelli, mentre era assistito moribondo, fu creduto morto e subito si cominciò a recitare dagli astanti il «De profundis», ma lui, che non era ancora morto, se ne accorse e gridò: «Chi è là?». Allora tutti fuggirono, ed egli volle mangiare, e visse altri tre giorni. Mi diceva di più che Altarelli era scrupoloso nel celebrare, tanto che ogni giorno un Padre doveva forzarlo a profferire le parole della consacrazione. Che aveva una voce così forte e sonora da far stupire tutti. Che insieme al P. Crescenzo Caccese compose il Manuale per le Missioni, detto comunemente «Pentateuco» e che egli è l’autore delle Perorazioni lunghe, mentre di quelle brevi n è autore il P. Caccese.
Le Perorazioni del P. Altarelli sono 24: Misericordia, Procrastinazione, Peccato Mortale, Effetti Spirituali, Effetti Temporali, Eccellenza dell’ anima, Importanza della Salute, Scandalo, Morte pratica del peccatore, Giudizio Universale, Inferno dei sensi, Pena del Danno, Eternità delle pene, Numero dei peccati, Benefizi di Dio, Abbandono di Dio, Peccato che rinnova la Passione a Gesù Cristo, Pochi si salvano, Bestemmia, Chi si salva?, Stato infelice del peccatore, Sacrilegio, SS. Sacramento, Patrocinio di Maria SS.ma.
Non le riporto qui, avendole già fatte stampare i nostri Padri di Sicilia, benché, mi dice il P. De Caro, sono state alterate per comodo dei Siciliani.
Nel 1785 P. Altarelli fu condiscepolo di S. Clemente e di P. Taddeo in Roma.
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Profilo tratto da
Biografie manoscritte del P. S. Schiavone
– vol.1 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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