3 All’Ospedale degli Incurabili
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
3. All’Ospedale degli Incurabili
Dopo la sfuriata del padre, per il rifiuto di andare al baciamani al Palazzo reale, Alfonso va agli Incurabili
«Così afflitto esce anch’esso di casa, e vassene a dirittura, volendo trovar sollievo al suo spirito, nella Casa degl’Incurabili. Era divenuto quell’Ospedale la delizia del cuore di Alfonso: ivi vedeva in prospetto le umane miserie: ivi, a vista di quei marciumi, digeriva i bocconi i più amari; ed ivi, se mai in cuor suo moveva passione mal regolata, l’assoggettava al retto senso, ed a Dio.
Quivi l’aspettava Iddio. Se in mezzo al roveto, tra fulmini e tuoni sul Sinai si manifestò a Mosè; anche tra le angustie, e gli sdegni paterni, e tra il roveto delle umane miserie, si degnò manifestarsi ad Alfonso. Mentre, così afflitto, era tutto intento a servire quegli ammalati, nell’istante si vide circondato da una gran luce, e la Casa tutta andare sossopra, come se scossa da terremoto; ed in quel mentre una voce, ma sensibile al cuore, che gli dice: “Lascia il mondo, e datti a me”.
Sorpreso Alfonso da tanta luce, seguitò a servire gli ammalati senza risolversi a cosa veruna. Calando dagl’Incurabili, dopo aver soddisfatto gli uffizi di pietà, di nuovo, quando fu nel mezzo della scala, vide capopiè la Casa, e di nuovo con voce sensibile sente replicarsi: “Lascia il mondo, e datti a me”. Si ferma Alfonso; corrisponde all’invito, e quasi nuovo Saulo: “Mio Dio, disse piangendo, ho troppo resistito alla Vostra Grazia: Eccomi qua, fatene di me quello , che volete…”
Troppo memorabile fu per Alfonso, e l’ebbe in mente per fin che visse, questa giornata di tante, e sì grandi misericordie. Egli la chiamava il giorno della sua conversione. Ritrovandosi una sera del 27 Agosto nella ricreazione coi nostri giovani studenti nella casa di Ciorani: “Domani, disse loro, è il giorno della mia conversione”; e non finiva benedire Iddio per le tante grazie, che in questo giorno gli aveva fatto. Pregato dai giovani, e stimolato dal P. Villani suo Direttore, raccontò filo filo quanto in Napoli nell’Ospedale degl’Incurabili gli era accaduto, e come Iddio strappato l’aveva da mezzo al mondo. .
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Primo, Cap.VII).
– Leggi tutto.