Nel 1762 a 66 anni, Alfonso venne nominato vescovo di S. Agata dei Goti.
Il giorno 11 luglio 1762 fece il solenne ingresso nella diocesi mentre il popolo, entusiasta e ammirato, esclamava: «Abbiamo un santo Vescovo».
Nel nuovo compito pastorale Alfonso sviluppò un’attività incredibile, sia nel ministero episcopale diretto, sia dell’apostolato della penna, scrivendo molte opere che raggiunsero una diffusione notevole.
Avvenimenti del tempo, come la terribile carestia del 1764, la soppressione dei Gesuiti, varie dispute e prodigi, portarono Alfonso all’attenzione del grande pubblico: la sua autorità crebbe moltissimo, divenendo per tutti un punto di riferimento.
Nel 1766 Alfonso chiamò da Scala le Monache del SS. Redentore, che in S. Agata fondarono un Monastero.
Logoro dalle continue fatiche apostoliche, consumato da penitenze e malanni, il vescovo Alfonso de Liguori più volte cadde ammalato, ricevendo finanche gli ultimi Sacramenti. Per motivi di clima aveva trasferito la sua residenza da S. Agata dei Goti in Arienzo.
Fiaccato da una dolorosa artrite deformante, più volte chiese di essere sollevato dall’incarico pastorale. La sua rinuncia finalmente fu accettata nel 1779 dal papa Pio VI.
Galleria fumetto di Henriette Munière e J.Heinzmann 1982; elaborazione di Salvatore Brugnano: Alfonso Vescovo[nggallery id=5]
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