P. Salvatore Alessi (1931-2007) – Italia.
Il 22 ottobre 2007 il carissimo confratello P. Salvatore Alessi ha concluso la sua esistenza terrena. Il Confratello era nato a Castrofilippo (AG) il 12 ottobre 1931 in una famiglia di modesti contadini: alla povertà dei mezzi suppliva però una grande fede nella Provvidenza di Dio.
La sua vocazione redentorista è sbocciata in seguito ad una missione popolare che alcuni missionari redentoristi tennero al suo paese.
Così nel febbraio 1947 entra nell’educandato di Castroreale (ME) e frequenta le classi ginnasiali. Nel settembre 1951 entra nel noviziato di S. Angelo a Cupolo (BN) ed emette la professione temporanea il 29 settembre 1952 confermata tre anni più tardi con la professione perpetua a Pagani il 29 settembre 1955.
Conclude il corso degli studi a Pagani ed è ordinato sacerdote ad Agrigento dal Vescovo ausiliare Mons. Francesco Fasola il 6 dicembre 1959.
Inizia il ministero delle missioni al popolo, assegnato alla comunità di Agrigento fino al 1964. Successivamente i superiori lo destinano a Sciacca dove resta fino al 1967. Ritorna poi ad Agrigento come superiore della comunità e per due anni è anche vicario parrocchiale della parrocchia Maria Ss.ma Assunta.
Nel 1976 raggiunge la comunità di Palermo e ricopre l’ufficio di vicario parrocchiale ed è anche consigliere provinciale. Dal 1981 al 1990 è di nuovo ad Agrigento come superiore ed impegnato nell’attività missionaria.
Nel 1990 è. delegato del Provinciale per la casa di Castroreale e dal 1991 amministratore parrocchiale della Chiesa Matrice.
In seguito alla chiusura della casa di Castroreale, viene temporaneamente assegnato a Palermo e poi ad Agrigento.
Il 27 agosto 2002 viene trasferito nella comunità di Palermo. Per vari anni è stato vice-postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio P. Isidoro Fiorini e di Fratello Rosario Adduca. Ha approfondito con zelo e serietà la spiritualità e la biografia dei due confratelli in concetto di santità.
Un’esistenza intensa quella di P. Salvatore, caratterizzata da una spiccata spiritualità manifestata in special modo nel ministero della Riconciliazione.
P. Antonio De Luca
Superiore Provinciale
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Dalla Lettera circolare
del 12 novembre 2007
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Altro Profilo del P. Salvatore Alessi
(tratto da “Amici di S. Alfonso, anno 7, dicembre 2007)
di P. Giuseppe Russo
L’arcivescovo mons. Carmelo Ferraro ha presieduto il 24 ottobre 2007 a Castroflippo i funerali del padre Salvatore Alessi, che era ritornato alla casa del Padre il giorno precedente a Palermo alla presenza di un numeroso popolo commosso.
Il padre Salvatore Alessi, redentorista, qualche giorno dopo la sua ordinazione sacerdotale scrisse nel suo diario questo programma di vita. “La vita sacerdotale incomincia bene: sono tanto contento. Inizia un nuovo periodo di vita, un nuovo lavoro: l’Apostolato. Voglio lasciare tutti contenti. Voglio essere buono, affabile, caritatevole con tutti. Voglio essere puntuale specialmente negli orari, che riguardano il popolo. Voglio essere servo di tutti. Spero di non dire mai di no ai Superiori e fare in modo che tutti restino contenti di me. Questo spero realizzarlo con l’aiuto di Gesù, di Maria e del mio Padre S. Alfonso”. – A questo programma restò fedele sino alla morte.
Il p. Salvatore A lessi nacque a Castrofilippo (AG) il12 ottobre 1931 da una famiglia di contadini, come egli diceva e scriveva, ove trovò una grande ricchezza di fede. I primi anni della sua fanciullezza li trascorse in casa dei nonni paterni, ma quando concluse la quarta elementare ritornò a vivere con i suoi genitori, anche per dare un aiuto nei lavori dei campi. Interruppe la scuola con la quinta elementare.
Nel gennaio del l 947 arrivarono a Castrofilippo quattro Missionari Redentoristi e Salvatore con il suo papà e il fratello Filippo furono assidui alla missione.
Una sera un familiare, stando attorno al fuoco, domandò: “Chi vuoi farsi missionario?”. Sia Salvatore che Filippo alzarono la mano, dicendo: “Io voglio fare il missionario”.
Questo all’inizio sembrò un giooco, ma i due ragazzi nei giorni seguenti continuarono ad insistere fino a quando papa Alessi andò a parlare ai missionari. Poiché i ragazzi non erano scolarizzati, i missionari gli dissero che per Salvatore si poteva provare perché aveva la quinta elementare, ma per Filippo era impossibile.
Partiti i missionari, la risposta affermativa non tardò. Allora Salvatore lasciò il paese e partì per Castroreale in provincia di Messina, ove i redentoristi avevano il seminario minore. Mise tutto il suo impegno da portare a memoria interi capitoli dei testi scolastici.
Fu nelle mani dei superiori e dei formatori come cera. Fu subito amato ed accolto con grande affetto non solo dai superiori, ma anche dai suoi compagni.
Io che lo seguii sempre di un anno negli studi, anche se per diversi anni più piccolo, l’ho sempre ammirato per la sua semplicità e la sua serenità.
Nel 1951 partì per il noviziato a S. Angelo a Cupolo in quel di Benevento, ove s. Alfonso aveva costruita una vasta casa con la prospettiva di accogliere tutti i soggetti se il re di Napoli avesse soppressa la Congregazione.
Fu un anno tutto di pace, Solo Dio. Il 29 settembre 1952 emise i voti di castità, povertà ed ubbidienza, quando io il giorno avanti avevo indossato l’abito di s. Alfonso. Ricordo che venne suo padre a condividere la gioia con il figlio.
Passò a Pagani ad intraprendente gli studi di filosofia e di teologia. Anche qui fu benvoluto dai superiori e dai professori per la sua semplicità e il suo impegno, ma dopo qualche anno un esaurimento gli fece interrompere temporaneamente gli studi.
Allora mostrò una volontà ferrea nel raggiungere il sacerdozio. I superiori lo compresero e lo ammirarono. Recuperata in parte la salute, raggiunse la meta con dignità il 6 dicembre 1959 nella chiesa di s. Alfonso di Agrigento, ricevendo l’ordinazione sacerdotale per le mani del vescovo ausiliare mons. Francesco Fasola.
Il primo anno lo dedicò a preparare il corredo di prediche per la missione, ma nel frattempo con i padri Capizzi e Scalici fu a Chiusa Sclafani per la sua prima missione. A questa ne seguirono tante altre. Ovunque e con chiunque fu servizievole, riscontrando accoglienza e benevolenza.
Nel tribunale della Penitenza mostrò tutta la sua carità: sapeva accogliere, ascoltare pazientemente, non mostrando fretta e mettendo subito a proprio agio il penitente.
Per questa sua serietà apostolica e per la sua onestà i superiori gli affidarono delle responsabilità. Fu superiore per la prima volta ad Agrigento nel 1967 a un anno dalla frana, quando la chiesa di s. Alfonso era stata chiusa e i Padri gestivano la parrocchia di s. Lucia alla Ravanusella.
Ritornò ancora a fare il superiore ad Agrigento, fu parroco a Castroreale e vicario cooperatore a Uditore, nonché consigliere provinciale.
Ma il maggiore periodo della sua vita lo trascorse ad Agrigento, ove fu veramente amato. Nella sua modestia e nella sua semplicità riuscì a realizzare diverse cose. Diede una degna dimora ai resti mortali del Servo di Dio fratello Rosario Adduca, erigendo un monumento e ne scrisse anche una buona biografia.
Fece la traslazione dei resti mortali del Servo di Dio p. Isidoro Fiorini dal cimitero alla chiesa di s. Alfonso e ne eresse il monumento. Curò come vice postulatore il processo canonico diocesano del servo di Dio, che concluse splendidamente. Sistemò l’area presbiterale della chiesa di s. Alfonso. Celebrò solennemente le ricorrenze centenarie della nascita e della morte di s. Alfonso e della fondazione della Congregazione del SS. Redentore.
Fece rivedere i tetti della chiesa di s. Alfonso. Fece preparare il progetto per il consolidamento e il restauro della chiesa di s. Alfonso. Ed infine fece restaurare l’organo, meccanico, che è un opera d’arte.
Fra tutti questi lavori e tutte queste celebrazioni non si esibì, ma restò sempre nascosto nella sua umiltà vissuta tanto da non trovarsi una fotografia. Per questa sua caratteristica p. A lessi resterà nei nostri cuori.
p. Giuseppe Russo cssr
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