39. Al cuore del Vangelo.
Tu, Cristo, sei morto e risorto per i nostri peccati.
Signore,
che io possa testimoniare
la buona novella
in tutta la sua purezza
e forza originale,
il vangelo che abbiamo ricevuto,
nel quale restiamo saldi,
dal quale siamo salvati.
Perché Paolo ci ha trasmesso
quel che anche lui ha ricevuto;
cioè, che tu, Cristo, sei morto
per i nostri peccati
secondo le Scritture,
che fosti sepolto
e risuscitato il terzo giorno,
sempre secondo le Scritture;
che apparisti a Cefa
e quindi ai dodici.
In seguito
apparisti a più di cinquecento fratelli;
a Giacomo, e quindi
a tutti gli apostoli.
Ultimo fra tutti, «come a un aborto»,
apparisti anche a Paolo.
Egli si sentiva acutamente indegno
di essere chiamato apostolo,
perché aveva perseguitato
la tua Chiesa.
Come posso allora io,
che sono solo poco più
di un peso morto nella Chiesa,
sentirmi così indipendente e sicuro?
Per tua grazia però,
sono quel che sono,
e la tua grazia per me
non è stata inutile:
perché ho lavorato per te,
per la verità non io,
ma la tua grazia, Dio,
che ha agito dentro di me
e ha portato frutto.
(Prima Lettera ai Corinzi, cap. 15,1-10)
Noi non siamo fedeli a un codice o a una filosofia, ma alla persona di Cristo, vivente e trionfante: È questo «il vangelo che abbiamo ricevuto e nel quale restiamo saldi».
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Paul Hilsdale
Nel Signore Gesù – Preghiere dalle lettere di Paolo
ed. 2004
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