28 agosto
Si fa più di bene con la dolcezza, quando si vuole, che con l’asprezza. L’asprezza porta con sé sconturbi, tentazioni, oscurità e pigrizia. La dolcezza porta pace e tranquillità ed anima… ad amare Dio. (S. Gerardo in Lettere e scritti di S. Gerardo Maiella, Materdomini 1949, lett. XLIII, pag. 77).
- Il P. Achille Désurmont (1828-1898) faceva amare anche i suoi rimproveri. Il male, il disordine, la mancanza lo commovevano profondamente, ma mai si lasciò prendere dalla collera; faceva dei rimproveri con forza, ma con una forza piena di tristezza, restando nondimeno calmo, degno padrone della sua parola e non andava mai troppo lontano. In tal modo le sue correzioni producevano non solo effetto, ma, cosa rara, erano amate, anche se a volta dure ed umilianti.
Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.
Dal Calendario storico C.Ss.R.
- 28 agosto 1723 = S. Alfonso depone la spada di cavaliere ai piedi della Madonna della Mercede: era il segno della sua rinuncia al fasto mondano e del suo impegno nelle cose di Dio. S. Alfonso chiamava questo giorno “il giorno della mia conversione“.
Ogni qualvolta ci si accosta agli scritti alfonsiani, si avverte una profonda gioia spirituale, poiché il Signore -in un periodo storico delicato come il ‘700 – ha suscitato nella Chiesa della Campania un araldo del Vangelo ed un apostolo della gente.
Il suo messaggio è ancora attuale e peculiare. Egli comunicava con la gente e seppe scegliere un linguaggio cui potevano accedere ogni categoria di persone, battendo ogni tentazione di “élite” e di “privilegio”.
Vescovo secondo il cuore di Dio, purificò alcune pratiche litugico-religiose “obsolete”, restituendo alle cose la loro originaria essenza e rilanciando la sfida pastorale.
Da giovane studente universitario, che si è avvicinato alla conoscenza di questa straordinaria figura di santità ed umana, posso dire che s. Alfonso ha qualcosa da dire anche ai giovani, soprattutto dandoci la risposta alla nostra sete di Verità e di ricerca dell’Assoluto: “Il paradiso di Dio è l’uomo vivente”.
Auguri di bene a tutti…
Nicola Galante