27 agosto
Chi vuole farsi santo bisogna che in questa vita sia come un giglio tra le spine, che per quanto venga da quelle punto non lascia di essere giglio, cioè sempre ugualmente soave e benigno. (S. Alfonso in Pratica di amar Gesù Cristo, cap. VI; pag. 62 n. 8.)
- S. Alfonso venne censurato, malmenato ed ingiuriato or da uno or da un altro per le sue opere. Alcuni gli dicevano che la sua morale puzzava di lassismo; altri che esagerava nelle glorie di Maria; altri che era superbo e che voleva atteggiarsi a Maestro e Fondatore. Ma il Santo si mantenne sempre in umiltà e mansuetudine dinanzi a tutte queste critiche. Rispondeva sempre con tono dolce e calmo, difendendo le sue opere e se stesso come dinnazi a un giudice, benché lodato ed applaudito universalmente.
- S. Gerardo ancora semplice sarto, si mostrò esempio di perfetta mansuetudine. Chi potrà ignorare o dimenticare le ingiurie, le percosse, i maltrattamenti, i motteggi, le invidie, a cui veniva sottoposto nella bottega del suo padrone? Gerardo allora s’inginocchiava ai piedi dei suoi persecutori dicendo: “Io ti perdono per amore di Gesù Cristo“.
Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.
Dal Calendario storico C.Ss.R.
- 27 agosto 1894 = Il Governo Generale decide di inviare in Brasile, un nutrito gruppo di redentoristi tedeschi.
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