26 agosto
Cosa ammirevole! adoriamo un Dio in Croce, umiliato, disprezzato, lo lodiamo tutti i giorni per tutto quello che ha voluto soffrire per noi: tante umiliazioni e disprezzi, e se ci viene rivolta una parolina piccante, un disprezzo, non lo possiamo sopportare. Ci abbandoniamo ai pensieri di mormorazione e di amarezza invece di gioire di essere rassomiglianti a Gesù Cristo. (Ven. P. J. Passerat in Gautron L’ame du P. Passerat, pag. 245-246.)
- Al Ven. P. Cesare Sportelli nel fare da confessore straordinario in un monastero osservante, fu riferito che il confessore ordinario usava alcune condiscendenze un poco eccessive con alcune religiose. Dopo essersi accertato di tutto fece allontanare quel confessore. Lo seppero quelle religiose con le quali vi erano queste confidenze, si portarono al confessionale ed accecate dalla passione si scagliarono contro il P. Cesare in maniera che quasi tutta la comunità ne fu scandalizzata. Non paghe di ciò gli chiusero il portellino del confessionale in faccia e se ne andarono. Il Padre non si turbò. Continuò a confessare le altre religiose, le quali cercarono di consolarlo, ma egli come se nulla avesse sofferto rispose: “Gesù ha sofferto più di questo“. E così imperturbato continuò a confessare per altri 7 giorni.
Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.
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