13 agosto
Si è superbi, quando non si è positivamente umili. E non si diviene positivamente umili se non a forza di umiliarsi. Ricordati di questo: se tu non mangi ogni giorno e più volte al giorno il pane dell’umiliazione, puoi rinunziare a vivere di Dio. (P. Desurmont in La fidelité à Jésus Christ, Paris 1909, pag. 234).
- La sete delle umiliazioni in S. Gerardo fu così grande che giunse all’eroica risoluzione di fingersi pazzo. Questa risoluzione non tardò a costargli cara. Quando Egli passava per le vie, i monelli, gli correvano dietro in frotta, tirandogli contro il fango, e i giovinastri si divertivano a trascinarlo per le vie. Un giorno la madre si incontrò con i carnefici del figlio. Essa vedendo tanto scempio del Santo fu tutta in lacrime e proruppe in amari rimproveri contro quegli inumani giovinastri. Gerardo, al contrario dopo simili scene, che si ripetettero parecchie volte, esclamava: “Ora sono contento… tutto questo è poco per l’amore di Gesù Cristo che è divenuto pazzo di amore per me”.
- Il P. Desurmont, avido di umiltà, confessò in una conferenza agli studenti che aveva fatto il voto di domandare la Santa umiltà 4 volte al giorno e per ottenerla egli volle fare, essendo Provinciale, la sua confessione generale a un giovane Padre. Era talmente convinto della necessità di questa virtù che la predicava spesso alle Religiose ed ai suoi confratelli.
Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.
Dal Calendario storico C.Ss.R.
- 13 agosto 1753 = A Caposele muore il padre Paolo Cafaro. Aveva 47 anni. Era stato missionario, superiore, maestro dei novizi e direttore spirituale di S. Alfonso. Di spirito anacoreta e grande appassionato della preghiera. In questa occasione, S. Alfonso compose la canzoncina “Il tuo gusto e non il mio“.
Ascolta la canzoncina di S. Alfonso “Il tuo gusto e non il mio”
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Molto bello il voto del Padre Desurmont: oh! se anche a noi fosse concessa la grazia dell’umiltà, di ottenere da Dio il dono di essere contenti solo della sua grazia,come san Giuseppe, alleluia!